Nasce un nuovo corso specifico per gestire e istruire i giocatori del domani
E’ l’iniziativa lanciata dal presidente del Settore Tecnico della FIGC Demetrio Albertini: “Inizierà a novembre un percorso formativo per la figura di Responsabile del Settore Giovanile”martedì 1 ottobre 2019
Nel corso della riunione del Consiglio Federale, che si è svolta oggi a Roma, è stato definito il percorso formativo per la figura di Responsabile del Settore Giovanile, istituito per migliorare sempre di più il lavoro dei Club nella gestione dei vivai (clicca qui).
A tale proposito, il Settore Tecnico della FIGC, di cui è presidente Demetrio Albertini, implementa la propria offerta di istruzione rivolta alle professionalità del mondo del calcio, proprio introducendo un nuovo corso specifico con l’obiettivo di ampliare le competenze di chi ricopre un ruolo manageriale di fondamentale importanza, come quello di coloro che hanno il compito di gestire e istruire i giocatori del domani.
Oggi infatti, in una società di calcio professionistica, è sufficiente avere un diploma da Direttore sportivo o l’abilitazione da ‘Allenatore professionista – Uefa A’ per ricoprire il ruolo di responsabile del settore giovanile. Questo nuovo corso vuole invece formare in maniera specifica questa figura, attraverso 192 ore di lezione che si terranno nelle aule del Centro Tecnico Federale di Coverciano.
Inizialmente sarà prevista la possibilità di seguire un ‘Corso Élite’ che inizierà il 18 novembre, con un programma didattico contenuto a sole 36 ore, per tutti coloro che ricoprono attualmente il ruolo di responsabile di settore giovanile in società di Serie A, con una lunga esperienza alle spalle proprio nel settore in questione.
“Abbiamo prodotto pochi grandissimi calciatori – fa notare Albertini - se la classifica che conta è quella del Pallone d'oro negli ultimi dieci anni la Spagna ne ha avuti 41 in nomination tra i migliori 30 e noi soltanto 7”.
In cinque mesi di gestione, Albertini ha lavorato su questo progetto: “Vogliamo creare competenze specifiche, agire sui formatori migliorandoli perché è il momento di dare un nuovo impulso, di cambiare qualcosa, e perché ce lo chiede la UEFA. Buoni calciatori diventeranno anche buoni uomini”.