Al di là dei benefici, noti, riguardo alla prevenzione cardiovascolare, che il calcio giocato a livello amatoriale può portare agli adulta, esistono delle controindicazioni nel praticare questo sport per delle persone - fondamentalmente - sedentarie?

Se l’è chiesto il responsabile del ‘Laboratorio di Metodologia dell’allenamento’ del Settore Tecnico, Carlo Castagna, insieme ad altri studiosi con cui ha già collaborato (Sílvia Vieira, António Ascensão, Rita Pereira, Peter Krustrup e Susana Póvoas), e da qui è nata una ricerca dal titolo ‘Effects of recreational football on isokinetic strength and jump performance in sedentary male adults’ (che potremmo tradurre in ‘Effetti del calcio praticato a livello ricreativo, sulla forza isocinetica sulle performance nel salto, nei maschi adulti sedentari’).
In questo studio sono stati coinvolti 41 uomini di età compresa tra i 30 e i 51 anni, che per 12 settimane hanno effettuato delle partite a calcio – nelle modalità di 5 vs 5, 6 vs 6 e 7 vs 7 – dopo un breve riscaldamento incentrato sulla prevenzione degli infortuni.

I risultati hanno evidenziato come non siano state rilevati squilibri muscolari con un conseguente rischio di infortuni, mentre i calciatori campionati hanno fatto segnare un aumento delle loro performance sia nel salto in lungo partendo da fermi che nel salto.

Si discuterà di questa ricerca alla conferenza ‘Football is medicine’, in programma a Odense, in Danimarca, venerdì 25 e sabato 26 gennaio. Chiamato in qualità di relatore per parlare anche dei risultati raggiunti dal ‘Laboratorio di Metodologia dell’Allenamento’, Carlo Castagna presenterà nell’occasione alcune indicazioni metodologiche da seguire quando vengono effettuati degli studi sul calcio praticato a livello ricreativo.

 

Per visualizzare il programma completo (più gli abstract delle varie ricerche presentate) della conferenza ‘Football is medicine’, clicca sull’allegato sottostante.