I match analyst agli esami finali. Gagliardi: “Un corso innovativo e multidisciplinare”
Il responsabile dell'area di Match Analysis del Club Italia ha fatto il punto sulla terza edizione del corso organizzata dal Settore Tecnico della Figcmartedì 9 aprile 2019
Giornata di esami a Coverciano per gli aspiranti match analyst: nell’auditorium del Centro Tecnico Federale gli allievi si sono ritrovati per l’ultimo atto del corso, dopo aver seguito in aula nelle scorse settimane le 72 ore di lezione. Gli analisti avranno otto ore di tempo per produrre un video e una relazione scritta, sui punti di forza e sullo stile di gioco adottato dall’Olympique Marsiglia, dopo aver visionato due partite della squadra francese guidata da Rudi Garcia.
“Questo terzo corso per match analyst organizzato dal Settore Tecnico della Figc – ha commentato il responsabile dell’area di Match Analysis del Club Italia e coordinatore delle lezioni, Antonio Gagliardi – ha proseguito sulla strada già tracciata dalle due precedenti edizioni: una direzione innovativa sia per quel che riguarda gli approcci multidisciplinari che per le tecnologie utilizzate. L’aspetto tattico è comunque sempre più il cuore delle docenze.”
Proprio l’interazione con altre discipline sportive è stato uno dei punti di forza del corso, per poter captare, da altri ambiti, spunti per migliorare la disciplina della match analysis nel calcio: “Anche nelle prossime edizioni – prosegue Gagliardi – avremo la possibilità di confrontarci con i nostri ‘alter ego’, professionisti di altri sport. Le lezioni tenute da Piergiorgio Grossi, Cio di Ducati e Ferrari per quel che riguarda la telemetria, e dal match analyst della Nazionale femminile di basket, Gianluca Quarta, hanno arricchito notevolmente il contenuto dei precedenti corsi. Prossimamente ci allargheremo anche ad altre discipline, come il rugby.”
Il corso è durato tre settimane e 72 ore complessive di lezione: “In questo ruolo, come d’altronde nella vita – sottolinea Antonio Gagliardi - non si finisce mai di imparare. Speriamo, e ne siamo convinti, che questo programma didattico abbia offerto agli allievi un’ottima base, sia dal punto di visa teorico che pratico. Ed è per noi una grande soddisfazione il fatto che a seguire il corso ci fosse una platea eterogenea: da chi voleva approcciarsi a questa disciplina per poterne fare un lavoro – come già successo a precedenti allievi, adesso videoanalisti di squadre professionistiche – a chi è già un match analyst affermato, in società di Serie A, e voleva aumentare ancora di più il proprio bagaglio di conoscenze.”
Infine un appunto dello stesso Gagliardi sulla difficile missione della disciplina: tentare di oggettivizzare una partita di calcio, ponendosi nell’intricata situazione di dover ridurre al massimo l’intervento soggettivo dell’osservatore. “Il nostro sport si sta evolvendo in una pratica più fluida, liquida; diversa da quando anni fa era più schematica. Oggi è maggiormente basata sui principi di gioco dell’allenatore e non si può quindi codificare ciò che non è codificabile, perché non è ‘rigido’. Ma ciò che intendiamo in quanto match analyst- e ciò che noi, in questo ambito della Scuola Allenatori, vogliamo spiegare ai corsisti – è dare una base il più ampia possibile per capire il gioco in senso lato, per poter analizzare adeguatamente gli stili e le filosofie delle varie squadre, e le qualità e le caratteristiche individuali dei vari giocatori.
Le statistiche e i video ci aiutano, ma come videoanalisti dobbiamo avere una formazione il più possibile vicina a quella dell’allenatore per poterlo aiutare nel suo lavoro, comprendendo la dinamicità e la fluidità del calcio.”
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