Il rientro in gara, tra ottimizzazione della performance e il rischio di infortuni
In un articolo, il responsabile del Laboratorio di Metodologia dell’allenamento, Carlo Castagna, ha analizzato le problematiche derivanti dal lungo periodo di inattivitàlunedì 25 maggio 2020
In alcuni Paesi il ritorno alle partite ufficiali è già avvenuto, mentre in altri Stati ci si sta preparando al rientro. Ma al di là delle problematiche strettamente connesse con l’emergenza sanitaria da Covid-19, quali sono i rischi per i giocatori? Perché dopo un lungo periodo di quarantena, in cui le attività fisiche sono state fortemente ridotte se non del tutto annullate, i calciatori adesso dovranno tornare ad allenarsi e prepararsi ad un intenso periodo di attività, che potrebbe prevedere un fitto calendario di appuntamenti per portare la stagione alla sua conclusione.
Questa tematica è stata analizzata dal responsabile del ‘Laboratorio di Metodologia dell’allenamento e biomeccanica applicata al calcio’ del Settore Tecnico della FIGC, Carlo Castagna - insieme a studiosi come Magni Mohr, George P. Nassis, Joao Brito, Morten B. Randers, Dan Parnell e Peter Krustrup – in un saggio dal titolo ‘Return to elite football after the COVID-19 lockdown’. L’articolo, pubblicato sulla rivista scientifica ‘Managing Sport and Leisure’, vuole dare un quadro complessivo di quello che è il ritorno all’attività fisica, tra la necessità di ottimizzare i risultati e il rischio di infortuni derivante da un lungo periodo di stop; perché, come viene evidenziato dagli autori, “La crisi del Covid-19 e le sue conseguenze hanno creato molte sfide per l’ecosistema del calcio professionistico, incluso un ritorno ottimale e sicuro nei tornei più competitivi”.