Buon compleanno a Pietro Vierchowod!
06 aprile 2021
lunedì 21 ottobre 2013
“Oggi basta poco per creare un mito, per considerare un ragazzo un nuovo fenomeno. E' troppo facile in questo momento far diventare un giocatore in erba un grande campione". E’ questo il pensiero di Cesare Prandelli, ospite d'onore a Vercelli dell'edizione straordinaria del Premio Piola nell'anno del centenario dalla nascita del bomber più prolifico della storia del nostro campionato. “E' un'emozione ricevere un premio
intitolato alla sua figura. Piola – ha confessato Prandelli - era un altro di quei giocatori che, anche a 38 anni, un Ct non avrebbe avuto il minimo dubbio a convocare in Nazionale".
Il Commissario tecnico, premiato presso il salone Dugentesco con il 'Mappamondo' realizzato dall'artista Aldo Mondino, ha ricordato davanti alla figlia Paola la leggenda di Silvio Piola, mettendo in guardia dalla superficialità con cui oggi si concede l’etichetta di campioni e confermando l’importanza di puntare sui giovani: “Non è una scelta coraggiosa – ha sottolineato - ma obbligata. Abbiamo la necessità di proporre ragazzi giovani, che sono una garanzia per il futuro. Bisogna investire sulle risorse umane e su quei tecnici che stanno sui campi di calcio delle periferie". A margine della conferenza, a cui hanno preso parte anche il sindaco di Vercelli Andrea Corsaro, il presidente della Provincia Carlo Riva Vercellotti e il presidente della Pro Vercelli Massimo Secondo, Prandelli ha risposto a una domanda su Francesco Totti, che insegue Piola nella classifica dei cannonieri di tutti i tempi della Serie A: “Il mito di Piola è inarrivabile – ha spiegato il Ct - però Francesco Totti si merita tanto e sarei contento se arrivasse allo stesso numero di gol. E' impensabile non pensare a Totti per il prossimo Mondiale, ma per scaramanzia meglio non dire nulla".
Un punto fermo in Brasile sarà Gigi Buffon, neo recordman di presenze in Azzurro fatto oggetto di pesanti critiche dopo la sconfitta della Juventus a Firenze: “E’ il miglior portiere in Italia – ha dichiarato Prandelli - il numero uno. E sarà titolare durante i prossimi Mondiali”.
Un Mondiale che non vedrà l’Italia tra le teste di serie nonostante il rendimento altissimo della Nazionale negli ultimi anni: “E' una questione dolorosa – ha ammesso il Ct - su cui è inutile tornare. Se mai occorrerebbe rivedere i criteri in base ai quali viene assegnata questa classifica. Non è possibile che l'Italia, senza sconfitte nelle ultime qualificazioni per Europei e Mondiali, non sia tra le prime otto".