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06 aprile 2021
lunedì 22 ottobre 2012
Roma, 22 ottobre 2012 - Dopo aver ricevuto in mattinata il premio "Tor Vergata Etica Nello Sport", Cesare Prandelli è tornato questo pomeriggio nell’Aula Magna dell’Università Luiss Guido Carli per una lezione davanti a 500 studenti nell’ambito del seminario "Incontri’AMO lo Sport".
“I giovani – ha dichiarato il Ct – dovrebbero essere allenati all’etica sin da piccoli. Noi adulti siamo infatti già inquinati, che ben venga allora un’educazione al fair play e alla correttezza, in campo come nella vita. Il nostro è un Paese vecchio concettualmente, perché viviamo su luoghi comuni, perché per noi la cosa più importante è il risultato e non si guarda alla squadra che propone del buon calcio e quando arriva un risultato più o meno positivo ti mettono in discussione. Da noi – ha spiegato - manca la voglia di guardare il calcio con emozioni nuove, forse perché c’è il timore di non essere all'altezza del cambiamento. Ma l'anno scorso siamo stati bravi ad avere una continuità e perseguirla partita dopo partita, raggiungendo dei risultati".
All’evento, organizzato dal Mecs (Movimento per l’Etica e la cultura nello sport), hanno preso parte il Rettore dell’Università di Roma Tor Vergata Renato Lauro e Gianni Rivera, presidente del Mecs e del Settore Giovanile Scolastico della Figc.
“Io mi sono sempre chiesto – ha raccontato Prandelli - quando vedo pezzi di stadio dove non c'è nessuno perché non invitare dei bambini, delle intere scolaresche, e la risposta che mi è stata data sempre è che c'è un problema burocratico. E’ necessario responsabilizzare di più i nostri figli. Non riesco a cancellare l'immagine brutta dell'anno scorso a Firenze – ha ricordato - quando durante una partita tra squadre di bambini di 8 e 10 anni, ad un certo punto i genitori si sono messi a litigare e i bambini si sono fermati a guardare gli adulti. Ecco, questo è un esempio straordinario, importante, di fare competizione ma anche di farla in maniera corretta e civile".
Alle 17 il Ct ha poi incontrato gli studenti dell’Ateneo di Confindustria insieme al presidente della Figc Giancarlo Abete e al presidente del Comitato Italiano Paralimpico Luca Pancalli.