Bertolacci, dalla motonautica di papà alla Nazionale!
sabato 29 novembre 2014
Lo scorso 10 novembre Andrea Bertolacci ha esordito in Nazionale, in occasione dell'amichevole contro l'Albania, sul campo del "Luigi Ferraris" di Genova, città che lo ospita anche a livello di club, sponda rossoblu.
"Il calcio moderno è intensità, devi sapere fare tutto - ha detto il centrocampista del Genoa alla Gazzetta dello Sport - e Conte in Azzurro mi ha fatto capire che apprezza la mia applicazione e la mia voglia di imparare".
La passione per il calcio non è sempre stata al primo posto nello speciale podio di Andrea: "Nonno Angelo era campione italiano di inseguimento in bici, papà Fabio ha vinto il mondiale di offshore, e io da piccolo sognavo di correre come lui, altro che calcio. Lo seguivo in ogni gara e insistevo: 'Papà, fammi salire in barca con te', finché a 8 anni, mi accontentò, per prova. Ma dopo 30 secondi che accelerava capii che non faceva per me, gli chiesi di scendere e non lo seguii più. Forse l’ha fatto apposta: sapeva che rischiava la vita, non voleva che la rischiasse anche suo figlio".
Calcisticamente invece il primo amore fu Roberto Baggio. "Il mio idolo, specie negli anni del Milan. Ero così appassionato che mi feci crescere pure il codino. Pensi che mia madre ancora lo conserva, quel codino. A quei tempi ero pure milanista, poi mio papà mi prese e mi spiegò un attimino dove sono nato... (Roma n.d.r)".
E fu proprio nelle giovanili della Roma, che per Bertolacci iniziò l'avventura che a 23 anni lo ha portato all'esordio in Azzurro: "Da piccolo ero un po' cicciottello, mi ero lasciato un po’ andare, persino i miei mi chiedevano se non fosse il caso di passare nella squadra del quartiere, a giocare con gli amici. Io però dicevo che ero più forte degli altri, e infatti poi cambiò tutto: andò via l’altro allenatore e arrivò Andrea Stramaccioni, con lui feci i salti: Allievi sotto età, Primavera sotto età".
Puoi leggere l'intervista integrale ad Andrea Bertolacci sulla Gazzetta dello Sport oggi in edicola.