Buon compleanno a Pietro Vierchowod!
06 aprile 2021
mercoledì 5 giugno 2013
“Si parla di tante cose in questi giorni, ma non della partita contro la Repubblica Ceca che è fondamentale, un crocevia per la qualificazione ai prossimi mondiali. Vincere significherebbe staccare di diversi punti le altre avversarie e cominciare la stagione nuova con un vantaggio importante che ci permetterebbe di fare un passo fondamentale in chiave qualificazione”: a parlare così è Leonardo Bonucci, da oltre tre anni in Nazionale, perno centrale della difesa azzurra in coppia con Chiellini. Come Prandelli nei giorni scorsi, anche il giocatore juventino richiama l’attenzione sull’impegno di venerdì sera a Praga. “Troveremo un ambiente caldo – continua - a prescindere da possibili timori di episodi razzisti di cui si parla. Per i cechi vincere sarà fondamentale. Come ha detto il ct, pensiamo a questo step che è importantissimo per il nostro cammino azzurro verso Brasile 2014, poi da venerdì notte inizieremo a pensare alla Confederations Cup”.
Per Bonucci quello in programma dal 15 al 30 giugno in Brasile “sarà un impegno importante, ci confronteremo contro le squadre più forti e sicuramente fare bene ci consentirebbe di dimenticare, o comunque di andare oltre a quella che è stata la finale dell'Europeo, perchè sicuramente perdere in quella maniera ci fa ancora male”.
Non solo Nazionale. Bonucci ha parlato anche di Juve e del mercato bianconero. “Vincere è sempre bello, quest'anno era difficile riconfermarsi e ci siamo riusciti. Sono convinto che l'anno prossimo sarà quello buono per la Juventus perché c’è un gruppo solido, una società forte, un allenatore che ha sempre voglia di migliorare e, stando ai nomi che vengono fatti, chi arriverà, porterà miglioramenti ad un gruppo già forte e che potrà sicuramente dire la propria in Europa. Alla Juventus per fare il salto di qualità manca un 'top player', quello che ti risolve la partita nei momenti difficili”.
Per Riccardo Montolivo le nuove norme varate ieri dalla Figc per combattere il razzismo negli stadi sono “giuste e necessarie perchè bisogna dire basta a questo fenomeno. Credo ci sia bisogno di un percorso molto lungo: si deve intervenire in primis sull'istruzione, ma ci vuole tempo, cancellare il fenomeno è difficile, per limitarlo credo sia giusto intervenire in questo modo”.
Parlando di Nazionale, Montolivo si sofferma in particolare su due compagni che definisce “grandi campioni”. “Non conosco la realtà di Roma e dello spogliatoio giallorosso – sottolinea - ma posso dire che ritengo De Rossi tra i più forti al mondo e che lo vedo sereno, tranquillo e sorridente. Non mi sento di dire se sia giusto che Daniele resti o vada via da Roma, non conosco la situazione e tocca a lui e alla società decidere cosa fare. Anche Balotelli è un grande campione ed è normale che sia sotto i riflettori 365 giorni l'anno, pure quando è in vacanza. Qui al Milan ho trovato un Mario
responsabilizzato, credo sia questa la parola giusta. Con noi ha fatto la differenza e spero che continui a farla anche in Nazionale. Ha tanta fame di vincere”.