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Bonucci: "Siamo consapevoli di essere forti!"

giovedì 21 giugno 2012

Bonucci:

Cracovia, 21 giugno 2012 - Si è parlato molto di lui per la gara con l'Irlanda, sia perché è entrato in campo al posto di Chiellini non demeritando nel concitato finale, sia perché ha tappato la bocca a Balotelli dopo il gol del 2-0. Leonardo Bonucci arriva in sala stampa con la tranquillità del veterano e spiega che per quanto visto finora e per il gioco espresso l'Italia ha dimostrato di essere più forte dell'Inghilterra, ma che poi in campo conteranno altre qualità come grinta e cattiveria e in quanto a carattere l'Inghilterra non è mai stata inferiore a nessuno.

 

"Da parte nostra c'è la consapevolezza di essere una squadra forte – dichiara in sala stampa - ma sappiamo che per arrivare in fondo ci vuole anche fortuna. Dobbiamo stare attenti a questa Inghilterra, che gioca sempre più in maniera simile all'Italia, prestando attenzione ai particolari anche in fase difensiva. Probabilmente con l'avvento di molti allenatori italiani nel Regno Unito e con Capello sulla loro panchina, la fase difensiva è diventata importante anche per loro. Speriamo che i nostri attaccanti riescano a metterli in difficoltà".

 

Il difensore della Juventus spiega come ha fatto a rimanere tranquillo nonostante il clamore mediatico suscitato dalla vicende extracalcistiche che lo hanno riguardato: "Fa parte del mio carattere. Ho sempre sognato fin da bambino di giocare al calcio e di giocare in Nazionale e allora anche in questi giorni ho pensato solo a scendere in campo. Il merito di questa tranquillità va anche a mia moglie, che fra un po' mi renderà padre, al mio motivatore Ferrarini, che con me ha fatto un lavoro splendido portandomi dalla panchina in serie B alla Nazionale e anche alla Juventus, che nel momento di difficoltà mi ha dimostrato la sua fiducia rinnovandomi il contratto". Arriva anche, come ogni giorno, il capitolo Balotelli e Bonucci spiega che quello con l’Irlanda è stato un gesto protettivo nei confronti di un ragazzo che conosce molto bene: "Mario è cosi, un ragazzo istintivo. Lo conosco dai tempi della Primavera dell'Inter. L'altra sera prima della partita gli ho detto che deve pensare solo a giocare al calcio e che può darci una grande mano.

 

Dopo il gol l'ho abbracciato e gli ho tappato la bocca perché rischiava di fare una stupidata. Sinceramente non ho capito cosa stesse dicendo perché c'era la concitazione per i festeggiamenti e perché avevamo fretta di recuperare il pallone per segnare il terzo gol. A fine gara mi ha ringraziato per le parole e per il gesto. Lui sa quello che può darci”. C’è anche spazio per un pensiero sull’esclusione di Criscito: “Sono  dispiaciuto che non sia stato portato con noi per questioni extracalcistiche. Ci sono state delle  vicissitudini che hanno portato la Federazione ad una scelta del  genere che, comprensibile o meno, va a tutela di tutti quanti. Ci sono  sempre i pro e i contro”.