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Buffon e il Mondiale 2018, nel segno di Zoff

martedì 14 aprile 2015

Buffon e il Mondiale 2018, nel segno di Zoff
Trentasette anni e non sentirli, destino comune ai portieri, o meglio a gran parte di essi. Gianluigi Buffon li ha già compiuti da quasi 3 mesi (28 gennaio), ma non ha alcuna intenzione di smettere, idea che non appartiene in nessun modo al suo attuale pensiero. Anzi il portiere Azzurro rilancia in ottica mondiali 2018: “Se dicessi che non penso alla Coppa del Mondo in Russia mentirei, sono abituato ai grandi obiettivi”. Già i grandi obiettivi, perchè tale sarebbe la sua eventuale partecipazione alla rassegna che si disputerà tra 3 anni. Ben 5 i campionati del Mondo alle spalle, dall'edizione in Francia del 1998, passando per quella del 2002 in Giappone e Corea del Sud, a quella trionfale del 2006 in Germania, fino al 2010 in Sudafrica e all'ultima del 2014 in Brasile. La sesta, appunto Russia 2018, significherebbe record nella storia del calcio, visto che l'attuale primato appartiene con 5 edizioni allo stesso Buffon, in coabitazione con Antonio Carbajal e Lothar Matthaus. L'obiettivo dunque, neanche troppo nascosto, è quello di arrivare a giocare fino a 40 anni in Nazionale, cosa riuscita ad un altro grandissimo interprete del ruolo, Dino Zoff, che a 40 anni e 133 giorni si laureò campione del mondo a Spagna 82, divenendo il giocatore più anziano ad aver giocato e pure vinto una finalissima. Pat Jennings, estremo difensore dell'Irlanda del Nord, ai mondiali messicani del 1986 aveva addirittura 41 anni, l'inglese Peter Shilton invece ne aveva 40 e 292 giorni a Italia 90, rispettivamente secondo e terzo nella classifica dei calciatori più anziani dei mondiali, guidata dall'unico intruso nel ruolo, l'attaccante camerunense Roger Milla, che a 42 anni e 39 giorni giocò la sua ultima partita a USA 94.