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Buffon: "Stesse emozioni di Berlino..."

sabato 30 giugno 2012

Buffon:

Kiev, 30 giugno 2012 - “Le emozioni sono quelle di Berlino 2006 e la fiducia è quella. Per vedere se sarà uguale o meno basterà aspettare domani”. Gigi Buffon risponde così a chi gli chiede se alla vigilia della finale con la Spagna il clima sia simile a quello del 2006, quando l’Italia si laureò campione del Mondo, per poi spiegare poco dopo per quale motivo aveva detto che l’Italia non avrebbe vinto l’Europeo : “L’avevo detto perché c’era e c’è una squadra che manifesta la propria superiorità. Il problema è che domani incontriamo proprio questa squadra, la cosa buona è che si parte dallo 0-0.

 

La Spagna ha più probabilità di vincere, l’Italia è stata una sorpresa e speriamo che lo sia sino in fondo”. Con Prandelli l’Italia ha conquistato tutti per i risultati ottenuti, ma soprattutto per il bel gioco mostrato: “Pur avendo vinto quattro Mondiali – spiega - arriva un momento in cui è necessario cambiare. Il mister è stato bravissimo a guidarci in questo cambiamento”. Il portierone risponde poi a due domande sulle sue sensazioni al momento dell’inno e sull’importanza simbolica dell’invito del presidente della Repubblica, che ha deciso di ricevere gli Azzurri al Quirinale ancora prima di conoscere il risultato della finale: “Canto l’inno con emozione e trepidazione perché ci tengo. Ho perso due bisnonni sul Piave e questo è il minimo gesto che posso fare per loro.

 

Al di là di tutte le chiacchiere che vengono fatte gli italiani hanno un amore e rispetto per la maglia che va oltre i limiti. Per esaltare la nazione troviamo sempre il modo di creare un gruppo compatto. Questa è la nostra forza. In un momento di miseria – dichiara in merito all’invito del presidente della Repubblica - una persona di buon senso sembra un gigante. E Napolitano è davvero un gigante. Davvero complimenti”.

 

Un giornalista spagnolo gli chiede un parere su Casillas: “E’ un grande portiere e lo stimo molto. Per quanto mi riguarda sono molto contento di essere qui, un anno fa ero caduto nella 150^ posizione dei portieri più forti del Mondo”. La Nazionale ha raggiunto la finale anche se da qualche anno il campionato italiano accusa qualche difficoltà, mentre altre nazionali come l’Inghilterra sono tornate a casa pur avendo un campionato di livello assoluto: “Avere un campionato competitivo – argomenta Buffon - non significa avere giocatori competitivi. L’Inghilterra mostra il campionato migliore anche perché può permettersi un esborso tale di denaro da consentirle di prendere molti giocatori forti all’estero. Il campionato nazionale non è più la riproposizione fedele dei valori di una nazione”. Non manca una domanda su Balotelli e sulla sua crescita: “Ha fatto molto bene perché è un giocatore che di base ha qualità immense, perché è entrato in un gruppo di grandi campioni e perché ha trovato un allenatore che è riuscito a farlo rendere al meglio. Il maggior merito è il suo e un po’ di merito è anche degli altri”.