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Cannavaro: “L’Italia è cambiata, il catenaccio risale agli anni 30”

giovedì 30 gennaio 2014

Cannavaro: “L’Italia è cambiata, il catenaccio risale agli anni 30”

Capitano dell'Italia che ha vinto la Coppa del Mondo 2006, Fabio Cannavaro è stato intervistato da FIFA.com, come alfiere del nostro calcio: "Penso che il calcio italiano sia cambiato tanto come mentalità, non solo con Prandelli - ha detto l'ex difensore dell'Italia -  la mia Nazionale che vinse i Mondiali finiva le partite con quattro attaccanti, due centrocampisti, di cui uno offensivo come Pirlo, e due laterali offensivi come Grosso e Zambrotta. Però la gente ricorda sempre l’Italia degli anni 30, quando il catenaccio era la cosa più importante. Noi siamo cambiati molto, adesso sappiamo difendere e allo stesso tempo attaccare, anche il possesso di palla è aumentato".

La vittoria nella massima competizione calcistica può cambiare la vita di un calciatore: "Dico sempre che quando uno vince la Champions League, la Coppa Uefa o una competizione internazionale può considerarsi un buon giocatore, anche un giocatore top. Ma quando vinci il Mondiale diventi una leggenda. Questo riassume come cambia la vita di un giocatore una volta che diventa campione del Mondo".

Nell'incredibile carriera di Fabio Cannavaro, c'è spazio anche per un rimorso: "Non mi è andata giù la sconfitta nella finale di Rotterdam all’Europeo 2000. Lì non siamo stati abbastanza “italiani”, potevamo essere più furbi, più cattivi agonisticamente parlando, invece ci siamo rilassati e abbiamo perso la partita contro la Francia".