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Chiellini: "Praga partita della svolta: se vinciamo siamo al Mondiale”

martedì 28 maggio 2013

Chiellini:

Vincere a Praga il 7 giugno per ipotecare la qualificazione al Mondiale: Giorgio Chiellini segue le indicazioni dettate ieri da Prandelli e non usa mezzi termini per indicare l’obiettivo dell'Italia. “La partita di Praga può essere la svolta - dice il difensore, al secondo giorno di raduno di Coverciano – se vinciamo siamo qualificati, o comunque abbiamo ipotecato il posto in Brasile. Ma attenti, se va male torniamo nel mischione”.
Concentrati su Praga, ma gli Azzurri conoscono anche il valore della Confederations Cup: “Stare insieme un mese – dice Chiellini - è un'occasione importante per crescere. Lo sappiamo bene, quattro anni fa in Sudafrica non l'abbiamo affrontata nel modo giusto e abbiamo pagato pegno”.

Non ci sarà Osvaldo. Proprio ieri Prandelli, d'intesa con la FIGC, ha deciso di escludere il giocatore dal gruppo che partirà in Brasile, dopo aver valutato il comportamento dell’attaccante della Roma che, persa la finale di Tim Cup, ha disertato la cerimonia di premiazione senza il permesso della società. “Dispiace sempre quando manca un compagno – sottolinea Chiellini - ma le scelte sono fatte dall'allenatore, le rispettiamo, non ci compete entrare in questo ambito. Con noi Osvaldo si è sempre comportato bene e lo aspetteremo a braccia aperte se dovesse ritornare. Non c'è da lanciare nessun messaggio, le scelte dell'allenatore non intaccano nulla nel gruppo. Quella del codice etico è  una strada intrapresa dalla Federazione e dal mister da tre anni, abbiamo grande responsabilità e siamo un punto di riferimento per migliaia di persone, soprattutto i bambini: noi dobbiamo pensare a giocare e a rispettare le decisioni senza entrare troppo nelle questioni”.

Razzismo e violenza sono gli altri argomenti affrontati da Chiellini in conferenza stampa. “Bisogna distinguere il razzismo dalle questioni personali. I cori contro li prendiamo tutti, è normale. ma il razzismo deve rimanere totalmente fuori. Quando si parla di razzismo non esiste colore o rivalità, va abolito a prescindere. Se sento un coro contro Balotelli che non tocca il razzismo è sbagliato, ma va accettato, altro discorso se il coro è razzista, anche se non si può decidere autonomamente di uscire dal campo. Ci sono persone preposte a prendere queste decisioni. La violenza è un discorso a parte, è un lato brutto che dispiace: come è capitato di dire anche al nostro allenatore, in alcune trasferte della Juventus sembrava di andare in guerra. Spero si vada sempre più avanti verso una situazione di sport e di piacere di andare allo stadio per vedere la partita”.
Il nuovo che avanza ha il volto di Marco Sau, attaccante del Cagliari, alla prima chiamata in azzurro. “Dico principalmente grazie per questa convocazione al Cagliari – ha sottolineato oggi il giocatore - che mi ha dato la possibilità di giocare il campionato di serie A. Anche se ci fosse stato Osvaldo qui, so che me la devo comunque giocare con altri in attacco. Quello che succederà, a prescindere che giochi o meno, andrà bene lo stesso”.