Claudio Marchisio: "Rimbocchiamoci le maniche e riportiamo in alto l'Italia"
mercoledì 3 dicembre 2014
Il paragone a inizio carriera è nato quasi spontaneo: entrambi centrocampisti 'totali', entrambi cresciuti con due maglie addosso, quella bianconera della Juventus e quella azzurra della Nazionale. Accomunare Claudio Marchisio e Marco Tardelli è stato quasi inevitabile. "I paragoni all'inizio sono sempre belli, fanno piacere... Marco Tardelli, oltre a essere un amico, è stato un grandissimo calciatore della Juventus e della Nazionale. Tutta l'Italia si è unita al suo urlo del 1982", commenta il 'Principino'. "Però poi, man mano che passa il tempo, ognuno dovrebbe essere giudicato per ciò che ha costruito nel corso della sua carriera, senza dover necessariamente essere paragonato a qualcun altro". Il centrocampista azzurro fa quindi un passo indietro, parlando dell'ultimo Mondiale, terminato anzitempo in modo abbastanza inaspettato: "Sono momenti difficili per tutti: il nuovo allenatore ha un compito molto difficile, che va al di là del raggiungimento di un risultato in gara. Il ct ha anche il compito di ricreare il legame tra la gente e la squadra. Nonostante i buoni presupposti, il Mondiale non è andato bene, quindi dobbiamo rimboccarci le maniche tutti quanti, sia l'allenatore che noi giocatori, e impegnarci per riportare il nostro Paese a essere uno dei più importanti al mondo". L'intervista integrale a Claudio Marchisio, realizzata da Giorgio Mammoliti, si trova su Top Salute in edicola.