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Gattuso e i ricordi di Berlino 2006

mercoledì 12 dicembre 2012

Gattuso e i ricordi di Berlino 2006

Sion, 12 dicembre 2012 - "I momenti più belli della mia carriera? L’infanzia in Calabria di cui conservo ogni dettaglio in testa, la nascita dei miei figli, e le vittorie nel calcio. Di cui la più importante rimane quella del Mondiale". E' quanto ha confessato Rino Gattuso in un'intervista a 'cuore aperto', rilasciata a Matteo Marani, direttore del Guerin Sportivo.

"E’ un’altra cosa - ha continuato 'Ringhio' - le coppe con il Milan, le ho vinte da ultrà, con la rabbia e il coinvolgimento tipico da tifoso. In Germania mi sembrava di andare in paradiso, la cosa saliva di partita in partita e sembrava quasi scritta. A ogni gara sgombravo la camera, preparavo la valigia e facevo tutto il rituale scaramantico".

 

"Cosa ricordo della vittoria al Mondiale? Il sole nella faccia di mia madre, delle mie sorelle, di mio padre, di mia moglie, del mio povero suocero. Ma quel successo nasceva due anni prima, quando Lippi decise di costruire la Nazionale come un club. Regole dure, col mister che rompeva le palle su tutto. Un giorno feci un’intervista a Coverciano nella quale parlai del Milan. Beh, mi ribaltò. Me ne disse di tutti i colori, che lì si parlava solo di azzurro. Considera che io avevo già 200 o 300 partite in Serie A, mica ero un pivello... Rimane la gioia di avere vitno il Mondiale, io che da bambino sognavo solo di parteciparvi. Però me lo sono goduto poco, ho subito pensato al dopo, a massacrarmi a testa in giù per non sentirmi dire che Gattuso era cambiato. Anche oggi. Se pensassi a Berlino non farei più niente. Come potrei andare a giocare contro il Thun o contro il Grassopphers?"

 

L'intervista a Rino Gattuso di Matteo Marani è pubblicata sul numero odierno del Guerin Sportivo.