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Gli allenatori della Nazionale

martedì 17 luglio 2012

Gli allenatori della Nazionale

Il primo vero allenatore unico della Nazionale di calcio italiana fece la sua comparsa nel 1912, fino a quel momento a dirigere gli Azzurri vi era una commissione tecnica composta da più membri.

 

Con la partecipazione ai giochi olimpici di Stoccolma del 1920, si decise di assegnare la guida della Nazionale ad un'unica persona, che venne identificata nella figura di Vittorio Pozzo, un personaggio che legherà indissolubilmente il proprio nome ai successi dell'Italia negli anni avvenire. Purtroppo il suo esordio non fu dei più fortunati, venne lasciato in carica per sole tre partite, una vittoria e due sconfitte di cui una contro i fortissimi austriaci.

 

Si ritornò al vecchio metodo di affidare la direzione della Nazionale a una commissione. Saltuariamente fece la sua ricomparsa la figura dell'allenatore unico, che vide alternarsi lo stesso Pozzo, quindi Rangone e infine Carcano. Pozzo tornò stabilmente sulla panchina della Nazionale solo nel 1929, e vi restò fino al 1948; in quel periodo gli Azzurri sembravano inarrestabili, e conquistarono una serie di trofei impressionante: due titoli Mondiali nel 1934 e nel 1938, l'oro alle Olimpiadi di Berlino del 1936 e la Coppa "Internazionale" dei tornei 1927/1930 e 1933/1935. Gli anni dal 1952 al 1953 furono all'insegna di Carlino Beretta, mentre negli anni '60 si alternarono Viani, Ferrari e Fabbri, almeno fino al 1967, anno in cui Ferruccio Valcareggi venne nominato allenatore della Nazionale.

 

Sotto la sua gestione gli Azzurri si fregiarono del titolo di Campioni d'Europa 1968 e ottennero un secondo posto ai Mondiali del 1970, perdendo in finale contro la Seleção. Dopo la parentesi di Bernardini, la guida della squadra venne assunta da Enzo Bearzot, che portò l'Italia a conquistare la sua terza coppa del Mondo nel 1982. Fu quindi la volta di Azeglio Vicini che rimediò un terzo posto a Italia '90 e un identico piazzamento agli Europei del 1988. Al tecnico romagnolo seguì la gestione di un altro romagnolo: Arrigo Sacchi. Con lui gli Azzurri arrivarono a giocarsi la finale dei Mondiali di USA '94, che persero contro il Brasile soltanto ai calci rigori. Il posto di Sacchi sulla panchina dell'Italia venne ereditato da Cesare Maldini, dopo che la squadra subì un'eliminazione al primo turno all'Europeo del 1996. Il tecnico triestino condusse gli Azzurri ai Mondiali di Francia '98, dove ci furono fatali ancora una volta gli undici metri, che sancirono il passaggio in semifinale della squadra di casa. Fu il turno di Dino Zoff. L'ex portiere azzurro guidò la Nazionale durante l'Europeo del 2000, vedendosi sfumare la vittoria del trofeo in finale a causa del "golden-gol" del francese Trezeguet durante i tempi supplementari.

 

Successivamente il ruolo di Commissario tecnico, fu occupato da uno degli allenatori italiani più amati e vincenti: Giovanni Trapattoni. Ma il sogno della Nazionale del "Trap" al Mondiale di Corea e Giappone 2002, si infranse contro le bizzarrie di Byron Moreno, arbitro che, con le sue quantomeno dubbie decisioni, segnò a nostro sfavore l'esito dell'ottavo di finale contro la Corea del Sud. Nel 2004 iniziò la prima era Lippi. Sotto la direzione del tecnico viareggino l'Italia si fregiò della quarta stella, conquistando la Coppa del Mondo nei Mondiali di Germania 2006. In questa occasione gli undici metri ci furono favorevoli, e ci permisero di battere la Francia in finale. Al termine del torneo, Lippi abdicò , lasciando il trono azzurro a Roberto Donadoni che rimase in carica fino all'Europeo del 2008, quando l'Italia venne eliminata ai quarti di finale dalla Spagna, ai calci di rigore. A guidare la nazionale campione del mondo fu richiamato ancora Marcello Lippi, che si qualificò per i Mondiali di Sudafrica 2010.

 

L'esito della spedizione azzurra in terra africana e la nomina di Cesare Prandelli a nuovo Commissario tecnico, e il raggiungimento della finale di Uefa Euro 2012 sono storia recente.