Buon compleanno a Pietro Vierchowod!
06 aprile 2021
mercoledì 14 agosto 2013
E’ finita come il 28 febbraio 2001, quando, nell’ultimo precedente tra Italia e Argentina, la nazionale sudamericana si impose 2-1 a Roma. E anche stavolta allo Stadio Olimpico a far festa sono gli argentini, vittoriosi grazie alle reti di Higuain e Banega, che hanno reso inutile lo splendido gol realizzato nella ripresa da Lorenzo Insigne. Nell’amichevole organizzata per rendere omaggio al Pontificato di Papa Francesco, Italia e Argentina hanno offerto agli oltre 41mila spettatori dell’Olimpico uno spettacolo divertente, in una partita che soprattutto nella ripresa ha regalato diverse emozioni. Devastante nelle ripartenze e con grandi individualità nonostante l’assenza di Messi, la Nazionale di Sabella ha messo in difficoltà gli Azzurri, che sotto per 2-0 hanno saputo però reagire sfiorando nel finale la rete del pareggio.
La vera festa è stata però sugli spalti, con le tribune gremite e i tifosi azzurri e argentini mischiati tra loro. Tante famiglie, moltissimi bambini e grande correttezza a cominciare dal momento degli inni, in un’atmosfera che avrà fatto felice Papa Francesco, festeggiato anche con diversi striscioni. L’ulivo donato dal Santo Padre nell’udienza di ieri è stato piantato prima del match dai capitani delle due nazionali, Gigi Buffon e Javier Mascherano. Ancora tanti applausi per il Papa, poi al fischio d’inizio del tedesco Stark l’attenzione è stata tutta per i 22 giocatori in campo.
Tornato a casa Balotelli, Prandelli ha deciso di puntare in avanti su Osvaldo, supportato dal duo Giaccherini-Candreva. In mezzo al campo, con Marchisio e Montolivo, spazio dal primo minuto a Verratti, con De Rossi arretrato nel ruolo di centrale di difesa insieme a Chiellini e con Maggio e Antonelli laterali. Contro un’Argentina priva di Messi e con in campo tanti protagonisti del nostro campionato, da Higuain a Palacio, da Lamela a Biglia, gli Azzurri hanno sofferto in avvio le accelerazioni di Di Maria e Palacio e la Nazionale di Sabella ha trovato ampi spazi soprattutto a destra. Da un rilancio sbagliato di De Rossi è nata al 20’ la rete del vantaggio dell’Argentina, con Lamela lesto a servire Higuain, che con un destro secco ha battuto Buffon: 1-0 del neo attaccante del Napoli per l’esultanza dei tanti argentini presenti all’Olimpico. La reazione dell’Italia non si è fatta attendere e sulla corsia di destra Maggio e Candreva hanno creato più di un problema alla difesa argentina: al 39’ Osvaldo ha mancato la deviazione vincente su un traversone del centrocampista della Lazio e un minuto dopo, in un’azione fotocopia, è stato Marchisio a non trovare per pochi centimetri il gol del pareggio. In chiusura di tempo è stata la Nazionale di Sabella a sfiorare il raddoppio con una ripartenza velocissima condotta da Higuain e Di Maria e con Palacio a un passo dalla rete.
Nella ripresa Prandelli ha mandato in campo Insigne, Aquilani e Florenzi al posto di Montolivo, Marchisio e Florenzi, ma è stato un altro neo entrato, Banega, a firmare al 4’ il 2-0 per l’Albiceleste: altra ripartenza micidiale e assist di Higuain per il destro vincente del centrocampista del Valencia.
Diamanti ha così rilevato Giaccherini, mentre al posto di Buffon è entrato Marchetti, subito decisivo su una conclusione ravvicinata di Higuain. Al 23’ con uno splendido calcio di punizione Diamanti ha centrato la traversa. E per gli Azzurri è stata una scossa. Cinque minuti più tardi Chiellini ha mandato alto di testa e alla mezzora è arrivato il gioiello di Lorenzo Insigne: piatto destro a giro e pallone in fondo al sacco. Primo gol con la Nazionale Maggiore per il fantasista del Napoli, uno dei protagonisti dell’Under 21 targata Mangia all’ultimo Europeo. Al grido ‘Italia, Italia’ i tifosi hanno trascinato gli Azzurri alla ricerca del pareggio, ma Di Maria con uno slalom mozzafiato ha saltato mezza difesa arrendendosi solo di fronte all’uscita disperata di Marchetti, decisivo anche pochi minuti dopo su una conclusione a botta sicura di Maxi Rodriguez. Nei minuti di recupero Florenzi ha sfiorato il pareggio e, nonostante l’arrembaggio finale dell’Italia non abbia prodotto risultati, la Nazionale è uscita dal campo tra gli applausi. L’impegno è stato massimo, il divertimento non è mancato. Ma a settembre con Bulgaria e Repubblica Ceca serviranno anche i tre punti per ipotecare la qualificazione al Mondiale.