I migliori italiani della 27^ giornata di campionato secondo le valutazioni dei media
Gol, assist e salvataggi difensivi hanno portato alla ribalta sei protagonisti nella consueta rubrica dedicata alla Serie Agiovedì 25 giugno 2020
GLI “IN” DEL CAMPIONATO
Andrea BELOTTI (G 7; C 7; T 8) Torino – Udinese 1-0
Una rete di voglia, forza e determinazione rompe l’astinenza sua e quella dei granata che colgono un prezioso successo all’esito di una buona prestazione. Sfiora anche la doppietta, “rovinata” da un ottimo Musso che gli sbarra la via. È una fonte inesauribile di corsa e occupazione degli spazi, giocatore essenziale.
Salvatore SIRIGU (G 7; C 7; T 8) Torino – Udinese 1-0
È sempre lui che tiene in piedi in Toro, anche quando è alle corde. Il modo in cui salva su De Maio e Fofana spiega quanto peso specifico abbia nelle sorti granata la sua performance. Affidabile come pochi, merita sempre applausi per il contributo che sa dare.
Federico BERNARDESCHI (G 7; C 7; T 7) Bologna – Juventus 0-2
Grande prova del jolly toscano che si è rivelato cruciale per la vittoria juventina. Prezioso e ammirevole anche dal punto di vista estetico l’assist che porta Dybala a marcare la rete della staffa. La sua presenza nella manovra è stata davvero costante e incisiva al “Dall’Ara”, dove è apparso a dir poco brillante.
Leonardo BONUCCI (G 7; C 7; T 7) Bologna – Juventus 0-2
La sintonia col giovane De Ligt è ormai piena. Puntuale nelle chiusure e preciso nella fase di impostazione, neutralizza le sortite emiliane con autorevolezza e senza patemi. Prestazione da leader di reparto.
Giacomo BONAVENTURA (G 7; C 7; T 7) Lecce – Milan 1-4
Gol importante che determina la vittoria in un momento delicato del match. C’è sempre e si fa sentire con una mole di gioco notevole, plasmata con la consueta qualità. Il gol è di rapina e convinzione, segnale di un giocatore totalmente acceso nonostante qualche voce di mercato.
Luigi SEPE (G 7; C 7; T 7) Genoa – Parma 1-4
Grande stagione per l’estremo difensore parmense che riprende da dove aveva lasciato, ovvero marcando una differenza. In pochi giorni, para un rigore a Belotti e poi uno a Criscito. Rappresenta una colonna portante del progetto tecnico di D’Aversa.