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Il Ct: "Milan e Roma, club interessanti!"

giovedì 14 febbraio 2013

Firenze, 14 febbraio 2013 - Cesare Prandelli punta sui giovani e sui progetti di quei club che li fanno giocare ad alti livelli: "Il Milan e la Roma hanno il progetto tecnico più interessante. Per il nostro calcio e per la mia Italia - ha detto a a Ugo Trani del Messaggero -. Perché puntano sui giovani: il club rossonero, ad esempio, ha spesso titolari quattro ragazzi del ’92. In più c’è Balotelli. E anche i dirigenti giallorossi, già dall’anno scorso, hanno chiamato tanti ragazzi con caratteristiche differenti ma comunque di qualità. E il mio calcio è quello. Questa Juve invece è nata dalla mia prima nazionale. Io pensai di creare un gruppo basandomi su gente come Chiellini e Buffon: loro e gli altri italiani erano la matrice forte. Di carattere. Poi la società in due anni ha inserito pedine che hanno migliorato la squadra. Rendendola più tecnica e quindi più competitiva".

Tra i giovani azzurri, uno si è messo in evidenza durante l'ultima gara dell'Italia: "Verratti è un talento. Ma si deve completare, evitando le scivolate per rubar palla. Se non la prendi, nel suo ruolo, scopri la difesa. Ma Ancelotti è tra i più bravi al mondo. L’avventura al Psg gli sarà utile".

 

Il nostro Commissario Tecnico ha commentato anche il difficile periodo che sta vivendo Osvaldo: "Mi dispiace per quello che sta passando. Lui sa quello che gli ho detto. In Nazionale e quando, più giovane, era con me a Firenze. Ha potenzialità enormi ma per esprimerle deve avere una serenità assoluta che spesso, come ammette pure lui, gli manca. E fare un passo alla volta senza crearsi troppe aspettative o fissarsi obiettivi irraggiungibili. Io non lo portai all’Europeo perché ha avuto sbalzi caratteriali nel finale della scorsa stagione. È bravo, generoso e altruista. Questo anche per spiegare l’episodio di Marassi. E i rigori lui li tira così".

 

Prandelli, anche in passato, ha avuto a che fare con talenti dal carattere particolare: "Ho avuto anche Mutu e Adriano… Sono loro i giocatori che ti danno qualcosa in più. O, è vero, in meno. Io sono amico di Gigi Riva che lavora non noi. Un mito. Anche lui da giovane aveva un carattere particolare, ma ha il record di gol in nazionale e ti faceva vincere le partite. In loro c’è l’imponderabile. Garantiscono la fantasia e l’imprevedibilità. Devi poi mettere in preventivo qualche sbandata che non agevola la formazione del gruppo. Chiaro che poi Gilardino è affidabile sempre. Ma siamo diventati vicecampioni d’Europa per il progetto tecnico e non grazie al codice etico".

 

L'intervista integrale di Ugo Trani a Cesare Prandelli è ubblicata sul numero odierno del Messaggero.