Terzo di difesa o “terza punta”? Difensore o attaccante aggiunto? Il quesito al termine della 14ᵃ giornata di Serie A riguarda Federico Dimarco, MVP secondo i dati Opta di questo turno di campionato.

La trasferta di sabato sul campo del Venezia, vinta 2-0 dai nerazzurri, conferma che il classe ’97 ricopre con enorme scioltezza un ruolo che va oltre quello di terzo in difesa. È sempre inserito nelle trame di gioco offensive, non rinuncia mai a farsi vedere in avanti, crea per i compagni ed è inesauribile sulla fascia.

Unico neo dei 90’ al Penzo è il gol mancato a tu per tu con Romero nel finale, ma alla luce di quanto prodotto contro i lagunari non basta certo a sbiadire la prestazione messa in campo. Le sue doti sono evidenti e il piede non gli manca. Sui calci piazzati sembra aver trovato equilibrio con Calhanoglu (“io da destra, lui da sinistra”- ha dichiarato di recente) e su palla inattiva i suoi tentativi sono quasi sempre insidiosi.

La partita contro il Venezia certifica ancora una volta che Dimarco nello scacchiere di Simone Inzaghi si adatta a diverse posizioni, grazie a una spiccata duttilità e allo spirito di sacrificio. Il terzino ha un peso offensivo determinante e due dati, nella sfida col Venezia, lo certificano in modo evidente: sei occasioni create (almeno il doppio di qualsiasi giocatore in campo nel match) e due tiri nello specchio (più di lui solo Edin Dzeko e Lautaro Martinez, che hanno centrato tre volte a testa la porta). Insomma l’allenatore dell’Inter può sorridere, perché lì c’è un giocatore abile, con il sangue nerazzurro. Un binomio che spesso fa la differenza.

I dati della partita contro il Venezia

Minuti giocati 90

Tiri nello specchio 2

Occasioni create 6

Passaggi nella metà campo offensiva 43