Buon compleanno a Pietro Vierchowod!
06 aprile 2021
giovedì 20 settembre 2012
Il buon calciatore è solitamente un mix di talento, attitudine al lavoro, condizione fisica e intelligenza tattica. Tuttavia, le sue prestazioni possono essere fortemente influenzate da ciò che mangia e, soprattutto, da quando lo mangia.
Luca Gatteschi, medico della Nazionale, ha raccontato a Serena Gentile de La Gazzetta dello Sport, alcuni segreti della dieta a zona azzurra.
“Pizza a fine partita? Chi fa sport ad alta intensità e gioca due partite in quattro giorni, ha bisogno di recuperare le scorte energetiche in brevissimo tempo – ha spiegato il medico - si mangia pasta fredda negli spogliatoi ed entro 30’ dal fischio finale, altrimenti servirebbero tre giorni per recuperare (perché è il glicocogeno il carboidrato per l’alta intensità, e bisogna averne pacchi di provviste).”
Inoltre, continua Gatteschi, "i dolci fanno gruppo, presi con moderazione. E sempre associati alle proteine che ne rallentano l’assorbimento”.
L’articolo riporta anche un interessante tabella riassuntiva della dieta Azzurra. Ad esempio, il pranzo delle 13.00 consta di un “buffet con verdure cotte e crude, bresaola e prosciutto, salmone parmigiano o formaggi magri, frutta secca (noci, mandorle, nocciole); un primo con condimento di pesce o verdure; un secondo di pesce o carne bianca; frutta e dolce".
La dieta azzurra e altri consigli di alimentazione sportiva sono pubblicati sul numero odierno de La Gazzetta dello Sport.