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La storia della maglia azzurra ai Mondiali

giovedì 22 maggio 2014

La maglia azzurra è come una signora un po’ attempata ma curata, con qualche lifting ma senza esagerare, per non intaccare un fascino costante e innato che non ha bisogno di cure eccessive ma solo di qualche ritocco. Gli anni li porta bene, anzi, benissimo, nonostante ne siano più passati più di cento da quel 6 gennaio 1911 in cui ha fatto il suo esordio sulla pelle dei nazionali italiani che da allora sono inequivocabilmente diventati, per tutti, “gli Azzurri”. Era un’amichevole Italia-Ungheria e la Nazionale, fino ad allora, aveva giocato sempre in bianco. Per vedere per la prima volta le maglie azzurre in un Mondiale, bisogna aspettare il 1934, quando è subito trionfo. La motivazione per la scelta del colore è nota: si sceglie la tonalità dello stendardo della famiglia reale dei Savoia, con lo scudo crociato bianco su fondo rosso cucito sul cuore. La divisa è molto semplice: colletto a polo, calzoncini bianchi e calzettoni neri. Allo stemma viene aggiunto anche il fascio littorio (siamo in epoca fascista), che rimane anche quattro anni dopo, quando arriva la storica doppietta e gli Azzurri aggiungono alla tenuta classica una completamente nera in onore del regime. Nel 1950 l’unica novità degna di nota è la comparsa per la prima volta del tricolore sul cuore con la scritta dorata “Italia”. Nel Mondiale successivo, cambia il collo, a V e non più a giro. Nell’edizione del 1962 il tratto distintivo è rappresentato ancora dalla forma del colletto: ora la maglia è una vera e propria polo con tre bottoni. Nel ’66 la particolarità è nella differenza fra la tenuta a manica corta, a V, e quella a manica lunga, col classico girocollo. Dal ’70 al ’78 la Nazionale è caratterizzata da maglie molto minimaliste, con la sola novità dei numeri, che nel mondiale argentino non sono pieni. Il 1982 è l’anno del terzo trionfo mondiale, in Spagna, grazie al quale sul logo appariranno le tre stelle. Per la prima volta, compare il simbolo FIGC nello stemma e su maniche e colletto ci sono dei dettagli tricolori. Il collo è a polo. Un’altra piccola rivoluzione arriva  nel 1986  quando cambiano il materiale delle divise (non più lanetta, ma poliestere lucido) e il logo della Federazione. Caratteristica, quest’ultima, che muterà ancora in vista di USA ’94, dopo che a Italia ’90 le maglie non subiscono cambiamenti sostanziali. Al Mondiale americano la novità è costituita soprattutto dalle serigrafie del logo FIGC visibili in controluce, mentre a bordo manica si vedono dei piccoli triangoli tricolori e, sopra il numero, fanno la loro comparsa i nomi dei calciatori. Nel ’98, in Francia, la maglia è lucida, la vestibilità abbondante, il colletto aperto a polo. L’unico segno particolare sono dei piccoli inserti bianchi sulle maniche. Nel 2002, la Nazionale, in Corea del Sud e Giappone, indossa delle maglie molto aderenti, dallo stile retro, prodotte in un materiale elastico che ha anche il “compito” di evidenziare le trattenute. Dal 2003 gli Azzurri vestono Puma, sponsor tecnico dello storico quarto trionfo mondiale in Germania nel 2006. Cambia ancora una volta lo stemma, più squadrato e col ritorno delle stelle all’interno, oltre che con una scritta “FIGC” realizzata con un font differente. La grande novità è segnata da inserti di un blu più scuro tra maniche e parte frontale, mentre i numeri sono dorati come a Euro 2004. Nel 2010, l’azienda tedesca disegna per il Sudafrica una divisa con un trama che ricorda un’armatura e inserti tricolori sul collo, che assume una caratteristica forma a stella. Al centro campeggia la patch dei “Campioni del mondo”. Per Brasile 2014, la maglia realizzata da Puma è molto attillata, con una vestibilità quasi sartoriale, colletto a polo e il numero sulla parte destra del petto anziché centralmente. Sulle maniche sono presenti dei dettagli con il tricolore. Dotata della nuova tecnologia PWR ACTV che ottimizza la potenza muscolare, la divisa è stata inoltre protagonista del tour “CelebriAMO la maglia” in giro per l’Italia e sarà affiancata da una rivoluzionaria seconda di colore bianco, ma “gessata” con pinstripes azzurre. La Maglia dei Mondiali 2014 sul FIGC Store