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Le dichiarazioni di Alessio Cerci

lunedì 18 marzo 2013

Le dichiarazioni di Alessio Cerci

Coverciano, 18 marzo 2013 - E’ il volto nuovo della Nazionale di Cesare Prandelli, un’eterna promessa del calcio italiano sin dai tempi delle giovanili con la Roma, quando per facilità di corsa e abilità nel saltare l’uomo veniva paragonato a un certo Thierry Henry. Per Alessio Cerci è arrivato il momento di dimostrare tutto il suo valore anche fuori dai confini italiani: “Questa mia convocazione sembra quasi impossibile – ammette dopo aver varcato il cancello di Coverciano - sono molto felice e mi godo questo momento''. Con la maglia del Torino ha raggiunto quella continuità nel rendimento che gli ha aperto le porte della Nazionale: “Da quando sono andato via da Firenze  - racconta - c'è stato un percorso che ho intrapreso andando al Torino con mister Ventura che mi conosceva, ci siamo dati degli obiettivi ed il primo con questa convocazione è stato raggiunto. La convocazione è un punto di partenza. Il passato è il passato, non conta quello che si diceva di me. Io penso a far bene”.

 

Dopo la trafila in tutte le Nazionali giovanili è arrivato il momento del grande salto. La dedica è per tutte le persone che gli sono sempre state vicine, dalla fidanzata agli amici: “Ma il primo grazie – assicura - è per Prandelli. Ho sempre avuto l'etichetta di 'promessa'. Poi per varie cose non sono esploso, non ho dimostrato il mio vero valore. Non sono un cattivo ragazzo, mi hanno messo etichette sbagliate e si sono dette cose false su di me".

 

Le esperienze con Brescia, Pisa, Atalanta e Fiorentina lo hanno fatto maturare, ma il primo amore non si scorda mai: “Una parte del mio cuore – confessa il centrocampista di Velletri - è rimasta a Roma, visto che lì sono nato calcisticamente parlando. Sarebbe bello tornare a giocare in giallorosso, perché rimane sempre la squadra del mio cuore".

 

E quando si parla di Roma è impossibile non citare Francesco Totti: “Ho un’enorme stima nei suoi confronti, è un grande campione. Lo dimostrano i fatti che sia una grande persona, anche umile e sincera. Nel mondo del calcio ho conosciuto pochi giocatori con la sua umiltà. Il capitano della Roma è un simbolo come uomo".