Generazione Azzurra

"Made in Italy": Bernardeschi ancora a segno, El Shaarawy spina nel fianco del Real

venerdì 19 febbraio 2016

Ieri sera si è conclusa la 72 ore europea che ha segnato il ritorno di Champions ed Europa League, rispettivamente con le gare di andata di ottavi e sedicesimi di finale. Purtroppo le notizie per le italiane non sono entusiasmanti anche se le prestazioni fornite ed i risultati finali lasciano aperto più di uno spiraglio per il passaggio del turno. Mercoledì sera allo Stadio Olimpico la Roma si è trovata davanti la corazzata Real Madrid. Incrocio particolare per Spalletti che otto anni fa sedeva sulla panchina di una compagine giallorossa capace poi di eliminare i Blancos, sempre agli ottavi. La partita di due giorni fa è stata vibrante, con la Roma capace di giocare a testa alta rintuzzando le offensive madrilene. El Shaarawy è stato il più pericoloso dei suoi in fase offensiva, davvero incisivo nei contropiedi che la compagine della Capitale ha saputo innescare, tanto nel primo che nel secondo tempo. Soltanto una strepitosa giocata di Cristiano Ronaldo è riuscita ad abbattere il muro romanista: al 57’ CR7 salta un Florenzi fino ad allora perfetto con un virtuosismo dei suoi e insacca la palla in rete dal limite con un tiro leggermente pizzicato dal tentativo di intercetto dal laterale azzurro. L’assalto finale della Roma apre inevitabilmente spazi al contropiede della squadra di Zidane, spesso esiziale in questo fondamentale. Infatti è stata proprio una fulminea ripartenza a generare il gol del definitivo 0-2 firmato da Jesè. Un risultato pesante aldilà dei meriti visti in campo. La serata di giovedì ha visto invece in palinsesto ben 4 match che riguardavano i colori italiani, con l’Anderlecht di Okaka a fare il coro a Napoli, Fiorentina e Lazio. È proprio da Bruxelles che giunge l’unico sussulto positivo per gli italiani in campo, con i padroni di casa che fanno valere il fattore campo vincendo 1-0; per il centravanti ex doriano 90’ minuti in campo non indimenticabili dove gioca meglio nel secondo tempo, riuscendo in molte sponde per i suoi compagni. La partita più affascinante sulla carta era sicuramente quella del “Franchi” tra Fiorentina e Tottenham, se vogliamo le due squadre rivelazione in Serie A e Premier League (eccezion fatta per il miracoloso Leicester di Ranieri). Si tratta dello stesso sedicesimo di finale dell’anno scorso nel quale i viola alla fine riuscirono a prevalere. In campo entrambi gli allenatori portano formazioni “rivedute e corrette”: in avanti Sousa schiera l’inedito centravanti Zarate, con sulle ali Blaszczykowski e Bernardeschi, Pochettino risponde anch’egli con un falso 9 come Chadli, supportato da Son, Eriksen e Alli. Nella prima frazione la squadra italiana soffre il palleggio degli inglesi che si portano in vantaggio al minuto numero 36 con un calcio di rigore trasformato da Chadli. Al 15° della ripresa un lampo di Bernardeschi rimette in piedi partita e qualificazione (quarto gol nella competizione per lui con un tiro dai 25 metri leggermente deviato); l’azzurrino ormai è un vero “go-to-guy” per la Viola. Da lì occasioni da una parte e dall’altra fino alla fine ma il risultato resta sull’1-1. A White Hart Lane servirà una grandissima prestazione per spuntarla sugli Spurs. Lazio e Napoli erano invece impegnate in trasferta contro Galatasaray e Villareal. Istanbul è territorio da decenni ostile per le compagini italiane, che spesso hanno visto proprio lì infrangersi sogni di gloria. I biancocelesti avevano di fronte un Galatasaray in difficoltà, privo anche del centravanti Burak Yilmaz, altro colpo del mercato invernale cinese. L’atmosfera non è certo di festa, soprattutto per l’ennesimo attentato che ha colpito nelle scorse ore la capitale turca esasperando il clima di terrore. Pronti via la Lazio è parsa subito padrona del campo. Quando tutto lasciava presagire il vantaggio ospite ecco che il gol di Sabri (scaturito da un’azione partita in off-side) spezza l’equilibrio. Gli uomini di Pioli rimangono però calmi e pochi minuti dopo Milinkovic-Savic gira di testa in rete una punizione di Biglia. Matri (due episodi sospetti in area ai suoi danni) e Parolo danno intensità alla manovra, con incursioni e tiri da fuori rispettivamente. Il secondo tempo resta di marca laziale, molte le occasioni potenziali create dagli ospiti con il subentrato Candreva in costante forcing sulla fascia destra. Un pareggio che lascia l’amaro in bocca per il modo col quale è maturato ma che consente di riporre fiducia sul match di ritorno, restando comunque il miglior risultato delle italiane in questo turno di Coppa. Purtroppo dal Madrigal giunge la nota più stonata della serata europea. Gli azzurri sono stati piegati a pochi minuti dal termine da una punizione dal limite di Denis Suarez, specialista nei calci da fermo. La formazione messa in campo da Sarri è profondamente contraddistinta dal turnover, come del resto è sempre accaduto quest’anno in Europa League; di contro il “sottomarino giallo” ha schierato l’11 tipo. Nel primo tempo partita non bella ma intensa ed equilibrata con Gabbiadini più volte pericoloso. Nel secondo tempo gli azzurri sono parsi in più occasioni padroni del gioco grazie ad un Valdifiori ispirato, anche se con qualche leziosità di troppo. A metà ripresa entrano in campo Insigne e Higuain, forse troppo tardi per incidere anche per i due migliori giocatori del Napoli 2015/2016. Il tiro dal limite di Suarez a 8 minuti dalla fine dà la vittoria al Villareal, un dejà vu per i partenopei, ancora una volta battuti nel finale di una partita equilibrata. Il ritorno sarà banco di prova ma prima ancora al San Paolo passerà il Milan e dopo due sconfitte consecutive è vietato sbagliare.