Monumentale. Aggettivo più idoneo a descrivere la prova di Marco Verratti nel match di andata dell'ottavo di Champions League contro il Barcellona davvero non potrebbe esserci. Alla definitiva prova di maturità il metronomo pescarese ha risposto presente, senza esitazioni né sbavature ha orchestrato la manovra parigina in modo magistrale con dati che si commentano da soli: oltre il 90% di precisione nei passaggi, 2 occasioni da gol create ed un assist (quello per il momentaneo 2-0 di Draxler) cui si sommano 4 tackle a completamento di un quadro sontuoso. Lui è l'anima, il cervello, il motore della squadra di Emery, un giocatore capace di far impallidire anche i maestri blaugrana. La strada per i quarti sembra spianata, con un Verratti così è davvero tutto più facile. Doveroso mettere in luce anche quanto ha saputo fare Lorenzo Insigne su uno dei palcoscenici più prestigiosi ed esigenti del calcio internazionale. Dopo otto minuti un lampo del partenopeo ha letteralmente lasciato di sasso i tifosi madrilisti, facendo invece esplodere l'urlo dei 10.000 supporter azzurri arrivati a Madrid: destro di prima intenzione da 35 metri capace di tracciare una parabola chirurgica trafiggendo un Navas posizionato troppo fuori dai pali, l'equilibrio si spezza così. La squadra di Sarri subirà la remuntada dei blancos, senza mai smettere di rendersi pericolosa; il risultato finale, infatti, non sminuisce il peso della prestazione del Napoli e della rete del fantasista napoletano, visto che il match fino ai minuti conclusivi è restato in bilico. Un 3-1 del resto rappresenta un ostacolo imponente nella gara di ritorno ma tutt'altro che impossibile da superare.