Buon compleanno a Pietro Vierchowod!
06 aprile 2021
martedì 3 luglio 2012
Roma, 2 luglio 2012 - “Grazie per essere qui. Vorrei evitare di ripetervi le parole scritte a Prandelli e indirizzate a tutti voi. La cosa importante è che quelle parole valgono dopo Kiev esattamente come valevano prima di Kiev perché esprimevano un riconoscimento mio, delle istituzioni e di milioni di italiani”. Queste le parole del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha accolto nel Salone delle Feste del Quirinale gli Azzurri al ritorno dagli Europei di Polonia e Ucraina. “Tutti sapevamo che eravate partiti per la Polonia non dimenticando quali tensioni e cadute avesse conosciuto il mondo del calcio in Italia e siete partiti con una squadra nazionale ancora in fase di assestamento e che ha ancora da percorrere tanta strada per rinnovarsi sino in fondo. Avete ottenuto dei risultati straordinari che in pochissimi credo potevano mettere in conto all’inizio. Dopo la prima partita – ha dichiarato il presidente della Repubblica - dicevo che c’era tanta strada da fare, e mi domando se con quelle parole stessi parlando del calcio o di Italia. A volte i discorsi si assomigliano molto. Ci rivedremo perché qui si deve andare avanti. Prandelli ha sciolto i dubbi e guai se non li avesse sciolti. Avrei protestato. Non ho mai giocato a calcio e non posso misurare quanta fatica e tensione siano costati gli Europei a ognuno di voi, ma sono stato in grado di cogliere la passione che vi ha guidato e l’amore per l’Italia. E questo è il più bel regalo che ci avete fatto, a cominciare da me”.
Prima dell’intervento del presidente della Repubblica c’è stato il discorso del presidente della Figc Giancarlo Abete: “Caro Presidente, siamo qui per dirle grazie dell’invito che ci ha rivolto, grazie per come ci ha accompagnato in questa avventura Europea. Ci ha dato fiducia dal primo giorno, abbiamo avuto l’onore di averla con noi a Danzica. Quel giorno avevamo l’obiettivo di tornare in Italia il 2 luglio. Siamo soddisfatti, sereni, un po’ delusi, ma con il passare delle ore aumenta la serenità perché pensiamo di aver onorato il Paese non solo nel gioco, ma nel modo di essere e di porsi nei confronti di due Paesi, la Polonia e l’Ucraina che ci hanno dimostrato attenzione e simpatia. E' un orgoglio per noi e per Lei per l'immagine che diamo di un Paese costruttivo. Pensiamo di aver fatto il massimo, torniamo a casa con un risultato positivo, sereni di aver dato tutto. Grazie, grazie, grazie”.
Abete ha poi ringraziato il presidente del Consiglio Monti, il Ministro dello Sport Gnudi, il presidente del Coni Petrucci e il Segretario Generale Pagnozzi.
Anche Prandelli si è rivolto al presidente Napolitano: “Grazie dell’invito, che è stato apprezzato da noi in maniera incredibile. Lei ci ha aiutato a sopportare una sconfitta. Siamo orgogliosi di aver rappresentato l’Italia con quei valori che lei ci ha descritto in una lettera commovente. Dopo la partita la prima domanda che facevamo era se Lei aveva telefonato”. Il Ct ha regalato a Napolitano la medaglia d’argento conquistata a Kiev, mentre Andrea Pirlo e Mario Balotelli hanno consegnato al presidente un gagliardetto dell’Italia e un pallone firmato da tutti i giocatori. “Siamo consapevoli di aver dato tutto – ha dichiarato Pirlo ai microfoni della Rai - e quindi felici. Il discorso del presidente Napolitano ci ha fatto un grande effetto, oggi ha dimostrato ancora una volta di esserci vicino”. “L’attenzione del presidente nei nostri riguardi – ha ribadito Buffon - ci riempie di orgoglio. Finalmente sento dei messaggi propositivi e di cambiamento, di cui l’Italia ha profondamente bisogno. Il presidente Napolitano si è dimostrato una persona pragmatica e di buon senso, per questo l’ho definito un gigante”. Al termine dell’incontro al Quirinale la comitiva azzurra ha raggiunto l’Hotel Parco dei Principi per l’ultimo saluto prima del ‘rompete le righe’.