Buon compleanno a Pietro Vierchowod!
06 aprile 2021
giovedì 12 dicembre 2013
“Il sogno per il 2014 è di poter essere protagonisti al Mondiale. Quando si sogna bisogna farlo in grande, bisogna tornare ad essere bambini”. Parola di Cesare Prandelli, che nella sede della Federcalcio, in occasione del consueto brindisi natalizio con la stampa, non ha nascosto i desideri per un 2014 che vedrà la sua Nazionale impegnata a giugno nel Mondiale brasiliano. Nei prossimi giorni dovrebbe arrivare l’ufficializzazione della sede del ritiro: “Vorrei poter ottimizzare il lavoro giornaliero evitando di fare quattro ore di pullman al giorno” ha spiegato il Ct, che ha anche confermato come le porte del Mondiale siano ancora aperte a tutti: “Ci sono tre, quattro o cinque posti da occupare e molti giocatori possono pensare di scalare posizioni, anche se non vedo all’orizzonte tanti nomi nuovi”.
A preoccupare il Commissario tecnico, più che i risultati delle squadre italiane in Champions (“sono amareggiato, per quanto visto nei gironi tutte e tre avrebbero meritato di passare”), sono gli episodi di violenza: “I fatti di ieri prima di Milan-Ajax mi hanno colpito - ha ammesso Prandelli - Non vorrei che tra qualche anno Fifa e Uefa dicano stop al calcio italiano in Europa. Su questo punto siamo in ritardo, dobbiamo tutti rendercene conto''. Alla sfortunata eliminazione di Napoli e Juventus (“il Napoli è uscito in maniera clamorosa dopo aver giocato un calcio straordinario, la partita tra Galatasaray e Juventus non si doveva giocare”), fa da contraltare la qualificazione del Milan agli ottavi di Champions: “Ha giocato da squadra – ha spiegato il Ct, presente ieri sera sugli spalti del ‘Meazza’ – Balotelli ha capito l’importanza della partita e quando il Milan è rimasto in dieci si è assunto delle responsabilità in più, come aveva fatto già con la Nazionale in occasione della partita con la Danimarca”.
Dopo aver ribadito le sue perplessità riguardo ai criteri che portano alla composizione del Ranking Fifa e la necessità dei time out durante le gare del Mondiale (“è un problema serio, se vuoi lo spettacolo devi garantire la possibilità ai giocatori di stare al 100%”). Prandelli ha spiegato come il numero crescente di calciatori stranieri, anche nelle giovanili, stia rendendo sempre più difficile il lavoro delle nazionali: “Mi auguro che quanto fatto in questi anni dal Club Italia possa funzionare da traino per tutto il movimento e vorrei sensibilizzare a riguardo i responsabili, in primo luogo i presidenti. Qualcosa comunque negli ultimi tempi si sta muovendo”.