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Prandelli: "Non siamo i migliori, ma possiamo battere i migliori"

sabato 28 dicembre 2013

Prandelli:

Il 2013 sta volgendo al termine. Per Cesare Prandelli l'uomo-simbolo dell'anno uscente è Papa Francesco: "Prendo in prestito e riadatto la meravigliosa frase di Garcia: Papa Francesco ha rimesso la Chiesa al centro di tutto."

I primi mesi del 2014 saranno invece quelli che ci avvicineranno al Mondiale, dove l'Italia dovrà vedersela con un gruppo preliminare sulla carta impegnativo: "Non ho paura - ha detto il Ct a Sebastiano Vernazza de La Gazzetta dello Sport - ma resta un gruppo molto difficile, con tre nazionali campioni del mondo. L'obiettivo minimo è la qualificazione, possibilmente primi in classifica. Contro l'Inghilterra giocammo una partita meravigliosa all'Europeo del 2012, ma non facemmo gol e passammo ai rigori. L'Uruguay l'abbiamo sofferto nel secondo tempo della finale per il terzo posto alla Confederations Cup 2013 e poi altra vittoria ai rigori. Della Costa Rica non parla nessuno, ma ho cominciato a studiarla: possiede tecnica e brillantezza fisica. Il Mondiale è già cominciato. Questi mesi che ci sperano dal calcio d'inizio sono fondamentali, in queste settimane si gettano le basi, programmazione della preparazione."

Secondo l'allenatore della Nazionale, la squadra italiana non parte con i favori dei pronostici: "Brasile, Germania, Argentina e Spagna sono le nazionali favorite. Dietro ci sono sei-sette squadre tra le quali l'Italia. Leviamoci dalla testa l'idea che siamo i più forti, i più belli e i più bravi. Non lo siamo. Non siamo più i migliori, ma possiamo battere i migliori, a patto che ci si comporti in un certo modo, con spirito di gruppo."

La Coppa del Mondo è la competizione calcistica con più attenzione da parte di pubblico e critica: "In Italia ci sono 60 milioni di commissari tecnici. Se sbaglierò una formazione mi salteranno addosso. Se andrà bene, saliranno tutti sul carro: nessun problema, accoglierò chiunque, al massimo ci stringiamo un po'. Balotelli? Dovrà essere più forte di ogni provocazione, i grandi giocatori si vedono ai Mondiali. Mario avrà la preziosa occasione di mostrarsi per quello che è, un campione."

L'intervista di Sebastiano Vernazza a Cesare Prandelli è pubblicata integralmente sul numero odierno de La Gazzetta dello Sport.

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