Buon compleanno a Pietro Vierchowod!
06 aprile 2021
martedì 11 giugno 2013
Cesare Prandelli ha la faccia del condottiero, lo dice il suo stesso nome. E da condottiero si è metaforicamente travestito quando ha a lungo parlato con i suoi ragazzi alla vigilia del primo allenamento in terra brasiliana. Più di un'ora di colloquio, dove si è parlato di tante cose: "Di Brasile, di entusiasmo, di consapevolezza – ha ammesso il tecnico azzurro - che bisogna migliorare, tanto per citarne alcune. La Confederations è importante sotto tanti punti di vista e noi la volgiamo affrontare al meglio, mi auguro, soprattutto dal punto di vista delle prestazioni. Questa competizione deve servirci anche per aumentare sempre più lo spirito di squadra e per vedere all'opera giocatori che in prospettiva possono tornarci utili. Ci deve accompagnare questa voglia di fare squadra, la voglia di superare le difficoltà e di ben comportarci in una competizione importante. Affronteremo alla prima un Messico che gioca un ottimo calcio fatto di velocità e tecnica e che, se è qui, è perché ha una rosa importante soprattutto in attacco. Ma non voglio dimenticare anche la partita con Haiti che, anche se è un'amichevole, è un test contro una squadra che ha perso solo 2-1 con la Spagna. Schiererò dall'inizio chi ha giocato meno contro la Repubblica Ceca, perché voglio portare tutti alla stessa condizione".
Alla domanda se l'Italia è pronta per vincere il Mondiale, il Commissario tecnico risponde: "Tutte le squadre possono vincere il Mondiale, solo che bisogna arrivarci preparati e la preparazione avviene attraverso partite, sconfitte, lavoro, difficoltà e ancora lavoro. La vittoria di un mondiale non arriva mai dal niente".
Prandelli ammette anche di aver parlato con Balotelli dopo il cartellino rosso di Praga. "Ci siamo soffermati sull'accaduto. Con Mario abbiamo condiviso che non ci sono scusanti e che i giocatori non devono perdere la calma, anche se vengono provocati. Mai nessuno deve pensare di essere solo all'interno di una squadra. I problemi si risolvono di squadra". L'ultimo pensiero è per il Brasile che la comitiva italiana ha conosciuto questa mattina. "Ci hanno accolto benissimo, mi sembra ci sia grande entusiasmo e voglia di vivere questo evento. Anche con noi, che siamo incappati nel guaio dello stadio Havelange, alla fine sono riusciti a trovare una situazione buona, con un campo che mi sembra già buono, ma che mi hanno detto migliorerà".