Arrivato in estate come scommessa, seppure con eccellenti credenziali, Nicolò Zaniolo è decisamente il crack di questo primo scorcio di stagione. A 19 anni il suo bagaglio di talenti è già impressionante: fisicità da vendere, duttilità e quel sinistro decisamente educato che ha partorito una prima rete in A da vedere e rivedere, un gesto tecnico che non può che rinverdire nella tifoseria giallorossa memorie legate a un numero 10 leggendario; paragone che però il giovane centrocampista non vuole far proprio, consapevole che la strada da percorre è ancora moltissima: “Parlare di Totti è una forzatura. C’è tanto da lavorare, sono contento di questo gol, e ora da giovedì subito in campo per farmi trovare pronto per Parma”.

Se certamente Frosinone–Milan non è stato un match destinato a finire negli annali del calcio, ha quantomeno messo in luce due talenti azzurri. Per uno dei due non è che l’ennesima conferma di un percorso da predestinato che lo ha già condotto meno che ventenne a difendere la porta della Nazionale: Gianluigi Donnarumma sta salendo di colpi settimana dopo settimana e, nella trasferta ciociara, ha tenuto a galla il Milan con interventi decisivi, specie quello su Ciano, nel finale, a dir poco provvidenziale. In altre due occasioni aveva detto di no alla sorpresa di giornata, Paolo Ghiglione, che ha testato dalla distanza le doti del suo avversario con conclusioni pregevoli. Tanta corsa, precisione nei cross e personalità per questo ventunenne cresciuto nelle giovanili genoane, che bagna nel miglior modo possibile la sua prima da titolare nel massimo campionato italiano.