Il 10 dicembre del 1960 l'Italia scende in campo a Napoli per una gara amichevole con l'Austria. Il commissario tecnico azzurro, Giovanni Ferrari, al debutto da responsabile unico, approfitta del test per lanciare tre debuttanti: l'oriundo Angelillo, Sandro Salvadore e soprattutto Giovanni Trapattoni.
I nuovi si presentano subito bene con una traversa colpita da Angelillo al primo minuto di gioco. Salvadore e Trapattoni fanno invece da scudieri a centrocampo a Giampiero Boniperti, che gioca una delle sue migliori partite in assoluto in Nazionale. Di Trapattoni, in particolare, colpisce soprattutto l'autorità con cui gioca, simile più a quella di un veterano che di un ventunenne.
L'Italia parte bene, ma il primo gol è dell'Austria con una punizione di Hof, deviata il tanto che basta per mettere fuori causa Buffon.
Gli Azzurri pareggiano grazie a Boniperti: per il simbolo della Juventus è l'ottavo gol in Nazionale, in quella che sarà la sua trentottesima ed ultima partita in maglia azzurra.
L'ultima parola spetta a un debuttante, ma dell'Austria, Kaltenbrunner, che nella ripresa segna il gol del definitivo 1-2.
L'Italia esce sconfitta, ma da questa partita scopre il valore di Trapattoni, che negli anni a venire si renderà protagonista di prestazioni memorabili, come quella contro il Brasile nel 1963, quando con la sua marcatura asfissiante rese inoffensivo il grande Pelé.