Il 5 luglio del 1982, lo stesso giorno in cui Paolo Rossi rifila una tripletta al Brasile nel Secondo Turno del Mondiale di Spagna, nasce a Biella Alberto Gilardino, non a caso uno dei quindici attaccanti più prolifici nella storia azzurra.
Appena diciassettenne il giorno dell'esordio in Serie A con la maglia del Piacenza, il “Violinista” esplode quattro stagioni dopo con il Parma, trampolino di lancio per il suo arrivo in una big.
È il Milan a puntare su di lui e con i rossoneri conquista una UEFA Champions League, una Supercoppa UEFA ed un Mondiale per club FIFA. Tuttavia è il quadriennio viola 2008/2012 quello dove il suo rendimento si innalza a livelli di eccellenza con una media realizzativa vicina alle 0,5 reti a partita che contribuisce ai successi della Fiorentina di Prandelli, stabilmente ai vertici del calcio italiano e capace di calcare anche i campi della Champions League.
In Nazionale Gilardino scrive la storia dell'Under 21, diventando con diciannove gol realizzati il miglior marcatore di tutti i tempi degli Azzurrini e guidandoli anche alla vittoria dell'Europeo nel 2004.
Dopo il bronzo olimpico di Atene, Marcello Lippi lo lancia in Nazionale maggiore a 22 anni contro la Norvegia e nel 2006 diventa Campione del Mondo in Germania, segnando anche nel corso del torneo uno dei suoi diciannove gol azzurri.
Partecipa poi ad un altro Mondiale e a due Confederations Cup, prima di disputare la sua cinquantasettesima e ultima gara azzurra a Copenhagen con la Danimarca nell'ottobre del 2013.
Un anno dopo riesce comunque ad aggiungere un altro trofeo alla sua già prestigiosa bacheca, grazie alla vittoria della Chinese Super League con il Guangzhou Evergrande, allenato proprio dall'ex ct azzurro Lippi. Dopo una stagione a Palermo, l'attaccante si accasa a Empoli per poi trasferirsi nella finestra invernale del calciomercato al Pescara.
Nell'ottobre 2017, passa allo Spezia, che lo svincola nell'estate successiva.