Cabrini e Zeman si confrontano a tutto campo con i tecnici abruzzesi
martedì 4 ottobre 2011
Ad una settimana da Italia – Irlanda del Nord, ultimo appuntamento del girone di qualificazione verso Euro 2012 (martedì 11, ore 20.45 Stadio “Adriatico), Pescara entra sempre più nel clima “Nazionale” attraverso le iniziative previste dal programma “Vivo Azzurro”. Ieri sera all’Aurum, dove proseguono fino al 16 ottobre l’esposizione del “Museo del Calcio itinerante” (Sala degli Alambicchi) e quella degli elaborati delle scuole elementari (Area Portico), è stato ospitato un incontro tecnico che ha visto protagonisti Antonio Cabrini, osservatore nello staff della Nazionale A, e Zdenek Zeman, allenatore del Pescara, chiamati a confrontarsi con oltre 200 allenatori del calcio abruzzese.
Dopo i saluti di rito dell’Assessore allo Sport del Comune di Pescara Nicola Ricotta, che ha illustrato lo spirito della collaborazione tra la “Città Azzurra del Calcio” e la Figc, quelli di Daniele Ortolano, Presidente del CR Abruzzo, e Emidio Sabatini, Coordinatore regionale del Settore Giovanile e Scolastico, l’incontro, moderato dal giornalista di Radio Rai Antonio Monaco, è entrato subito nel vivo. Cabrini ha insistito molto sul tema, attualissimo, della valorizzazione dei giovani italiani e sul ruolo delle Nazionali giovanili, sugli investimenti necessari per lo sviluppo dell’attività di base, sulla formazione di istruttori e sulla fiducia che i giovani meritano. Da parte sua, Zeman si è invece soffermato sul concetto di squadra: “La vera caratteristica di un talento, oltre alle doti tecniche – ha spiegato il tecnico del Pescara - è quella di riuscire a far parte di un gruppo”. Parallelamente, dunque, il ruolo dell’allenatore, soprattutto a livello giovanile, deve essere secondo Zeman, quello di riuscire ad insegnare ai ragazzi a sentirsi parte di una squadra. Passando attraverso alcuni aneddoti legati ai suoi inizi da allenatore nel settore giovanile del Palermo (“avevo solo 2 ragazzi, gli altri li andavo a cercare per strada…”) Zeman ha poi voluto insistere sul concetto di passione e divertimento, condizioni fondamentali nel lavoro con i giovani.
Nel corso del dibattito, Cabrini e Zeman hanno insistito sul ruolo dell’allenatore in quanto educatore, ribadendo però che un tecnico, figura sempre più di riferimento nel rapporto con il ragazzo, non può sostituire la famiglia e la scuola, le due istituzioni che devono riuscire per prime a trasmettere valori ai giovani. Si è parlato a lungo, inoltre, della mancanza di infrastrutture per gli allenamenti, altra condizione fondamentale per il lavoro sul territorio, e della necessità di migliorare l’attività fisica nelle scuole, soprattutto quelle primarie.
Nella foto da sinistra Zdenek Zeman (Pescara), Antonio Monaco (Radio Rai), Antonio Cabrini (Figc).