Concluso il procedimento di secondo grado relativo al filone Bari-bis
venerdì 26 luglio 2013
Si è concluso il procedimento di secondo grado relativo al filone Bari-bis del calcioscommesse. Davanti alla Corte di Giustizia Federale, presieduta da Gerardo Mastrandrea, sono stati discussi 15 ricorsi. Al termine dell’udienza, il presidente della Corte ha annunciato che i dispositivi saranno resi noti nella giornata di domani.
Ricordiamo che, a conclusione del procedimento di primo grado di fronte alla Commissione Disciplinare Nazionale che si è svolto tra il 4 e il 5 luglio, sono state inflitte squalifiche ed inibizioni nei confronti di 30 tra tesserati e società, comprese le 10 istanze di patteggiamento accolte, su un totale di 33 deferiti.
Di seguito il riepilogo delle sentenze della Commissione Disciplinare Nazionale: prosciolti Willian Pianu e Nicola Strambelli; stralciata la posizione di Mark Edusei; 4 anni di squalifica per Massimo Ganci, 3 anni e 7 mesi per Jean Francois Gillet e Gianluca Galasso, 3 anni e 6 mesi per Raffaele Bianco, Simone Bonomi, Francesco Caputo, Daniele De Vezze, Luca Fusco, Stefano Guberti, Vitali Kutuzov, Alessandro Parisi, Ivan Rajcic, e Vincenzo Santoruvo. Sono stati squalificati per 6 mesi Nicola Belmonte, Massimo Bonanni, Corrado Colombo, Mariano Martin Donda, Santiago Ladino e Vitangelo Spadavecchia, mentre a Cosimo D’Angelo è stata inflitta un’inibizione di 4 anni.
Queste invece le istanze di patteggiamento accolte: Bari (un punto di penalizzazione nel campionato 2013/14); Cristian Stellini (6 mesi in continuazione della squalifica dello scorso anno), Nicola Santoni (9 mesi in continuazione); Alessandro Gazzi (3 mesi e 10 giorni, oltre a 40mila euro di ammenda); Simone Cavalli (4 mesi); Marco Esposito (20 mesi); Andrea Masiello (3 mesi e 15 giorni più 20mila euro che si aggiungono alla squalifica rimediata nel procedimento dell'estate scorsa e pari a 2 anni e 2 mesi e all'ammenda di 30mila euro); Paulo Vitor de Souza Barreto e Giovanni Marchese (3 mesi e 10 giorni oltre l'ammenda di 10mila euro); Davide Lanzafame (16 mesi e 40mila euro di ammenda).