Forum a Pescara sul rapporto tra sport e cultura, da D’Annunzio ad oggi
giovedì 6 ottobre 2011
L’eredità lasciata da D’Annunzio nel settore sportivo e l’evoluzione del rapporto tra sport e cultura dell’ultimo secolo: sono i temi discussi ieri sera, presso l’Aurum di Pescara, in un forum al quale hanno preso parte Nicola Ricotta, assessore cittadino allo sport, Giordano Bruno Guerri, storico e consulente del Comune, Matteo Marani, direttore del Guerin Sportivo, Francesco Franchi, vicepresidente della Fondazione Museo del Calcio, ed Enrico Landoni, docente di Storia dello sport all’Università di Milano.
Il convegno, che fa parte delle iniziative “Vivo Azzurro” promosse in vista della gara Italia – Irlanda del Nord, ultimo appuntamento del girone di qualificazione verso Euro 2012 (martedì 11, ore 20.45 Stadio “Adriatico), ha messo in luce gli influssi della cultura, ma anche quelli della politica, sui fatti sportivi, con particolare riferimento al calcio e alla storia della Nazionale. A cominciare dal D’Annunzio sportivo, che fu, come ha raccontato Guerri, non solo recordman mondiale di velocità su acqua in sella ad un motoscafo a motore Isotta Fraschini, ma anche “l’ispiratore dello scudetto tricolore sulle maglie”; lo scudetto che la Figc decise dall’agosto 1924 di assegnare al vincitore del campionato è quello stesso scudo sannitico antico bianco rosso e verde che appare sulle maglie della Rappresentativa Fiumana dopo la spedizione dannunziana in una gara tra civili e militari. “Nella Carta del Carnaro, la costituzione fiumana, ritroviamo – ha ricordato ancora lo storico senese – la centralità dell’educazione sportiva e il mito dello sport e dell’eroismo che ispirò poi il movimento fascista”. D’Annunzio nutrì sempre una profonda ammirazione per l’eroe sportivo, colui che è in grado di andare oltre i limiti, con un particolare culto per la velocità, tanto che tentò di imitare il grande Tazio Nuvolari correndo alcune corse automobilistiche. A lui, inoltre, si deve il termine “maratoneta” usato per la prima volta nel 1910 per raccontare l’impresa drammatica di Dorando Pietri.
Il direttore del Guerin Sportivo Matteo Marani ha poi approfondito il rapporto tra politica e sport, citando ad esempio la volontà di Casa Savoia affinché la maglia della Nazionale passasse dal bianco al blu, colore sabaudo, dopo aver compreso la dimensione fortemente popolare che il calcio stava acquisendo; allo stesso modo la maglia nera indossata dalla Nazionale in Francia ai Mondiali del ‘38 fu una scelta fortemente voluta dal regime in chiave anti – esuli italiani riparati oltralpe.
La chiusura è toccata al prof. Landoni, che ha tracciato il centenario di storia dell’A.I.A., ed a Franchi, che ha illustrato gli scopi della Fondazione Museo del Calcio, dalle origini all’ultima iniziativa, quella del Museo itinerante che accompagna le gare ufficiali della Nazionale, visibile in questi giorni proprio all’Aurum fino al 16 Ottobre.
Questi i prossimi eventi nel quadro delle iniziative “Vivo Azzurro”: il convegno di oggi “L’effetto degli eventi sportivi sullo sviluppo urbanistico ed economico del territorio (16.30 nella Sala Consiliare del Comune), il Fifa Grassroots Festival (all’Antistadio “Flacco”) e l’allenamento della Nazionale aperto al pubblico il 10 ottobre; la presentazione del libro “Clamoroso al Cibali” (all’Aurum), la premiazione del concorso “Pescara Vive Azzurro”, il Premio Uefa “100 caps award” il giorno della gara.