Gli 80 anni di Azeglio Vicini
mercoledì 20 marzo 2013
Roma, 20 marzo 2013 - “Se la Nazionale oggi è tanto amata dobbiamo ringraziare uomini come Azeglio Vicini, che hanno lavorato con passione e dedizione per la maglia azzurra. Restano poi indimenticabili le emozioni che ha regalato la sua Italia al Mondiale del ’90, una squadra che ha saputo coinvolgere milioni di tifosi entusiasmando e facendo scendere in piazza un intero Paese”.
Con queste parole il presidente della Figc Giancarlo Abete rende omaggio ad Azeglio Vicini per i suoi 80 anni, molti dei quali trascorsi alla guida dell’Under 21 prima e poi della Nazionale Maggiore, con cui ha raggiunto un terzo posto al Campionato del Mondo del 1990 e le semifinali nel Campionato Europeo del 1988.
Azeglio Vicini è ricordato soprattutto per l’entusiasmante cavalcata della Nazionale al Mondiale di Italia ’90, quando solo la sfortuna fermò gli Azzurri in una semifinale stregata con l’Argentina. I gol di Schillaci, le magie di Baggio e le ‘notti magiche’ di quell’indimenticabile estate valgono molto di più del terzo posto conquistato nella ‘finalina’ con l’Inghilterra.
“Si deve anche a lui – ricorda Abete - la crescita di campioni come Baggio, Baresi, Maldini e Donadoni, calciatori straordinari che sotto la sua guida sono sbocciati definitivamente. Meritava di vincere il Mondiale e ognuno di noi almeno una volta ha sognato di poter rigiocare quella partita con l’Argentina”.
Dopo essere entrato a far parte del settore tecnico della Nazionale nel 1968, nella stagione 1975-76 Vicini ha assunto la guida della Nazionale Under 23 con cui ha disputato l’Europeo di categoria. L’anno successivo gli è stata affidata l’Under 21, con cui ha ottenuto tre volte la qualificazione ai quarti di finale dei Campionati Europei (1978, 1980 e 1982), raggiungendo la semifinale nel 1984 e perdendo in finale ai rigori con la Spagna nel 1986.
Al termine della Coppa del Mondo del 1986 ha sostituito sulla panchina della Nazionale maggiore Enzo Bearzot e agli Europei del 1988 è stato sconfitto 2-0 in semifinale dall’Unione Sovietica. Poi l’avventura di Italia ’90, con un ruolino di marcia fatto di cinque vittorie interrotto bruscamente dall’Argentina in semifinale dopo i calci di rigore e il podio conquistato a Bari grazie al successo con l’Inghilterra nella finale per il 3° posto. Dopo aver lasciato la panchina azzurra nel 1991, ha allenato alcuni club di Serie A per poi ricoprire la carica di presidente dell’Associazione Italiana Allenatori Calcio e rivestire a lungo la carica di presidente del Settore Tecnico della Figc.