Italia vs Belgio, una sfida in famiglia!
Il belga di origini italiane Sergio racconta il suo tifo per gli Azzurri, con una moglie che tifa Belgio e un figlio... arbitro!lunedì 23 agosto 2021
Pubblichiamo il racconto di Sergio Cafini, un poliziotto di origini italiane, che vive in Belgio, nella provincia di Anversa.
Visto che da parte di mia madre sono anche mezzo belga, mi diverto sempre quando in una competizione internazionale gli Azzurri sfidano i Diavoli rossi.
Sono fidanzato con una ragazza del posto, e le volte in cui l’Italia deve giocare col Belgio ne esce sempre fuori una lotta divertente sulla maglia da far indossare a nostro figlio di 6 anni.
Durante gli Europei del 2016, abbiamo postato una bella foto di famiglia su Facebook quando l’Italia ha battuto la loro nazionale. Mio figlio, che allora aveva due anni, non capiva esattamente cosa stesse succedendo!
Anche a Euro 2020 l’Italia ha affrontato e battuto i Diavoli Rossi! Abbiamo guardato la partita su un maxischermo a casa di mio cognato. Io ero l’unico a indossare una bella maglia azzurra in mezzo a un covo di tifosi avversari. Bisognava scattare un’altra foto… e mio figlio, che ora ha sei anni, ha dovuto fare da arbitro fra i suoi genitori.
Mi diverte il fatto di essere un belga con origini italiane, e mostrare un po’ di orgoglio azzurro in occasione dei tornei internazionali.
Mio padre è nato e cresciuto a Pescara del Tronto, nelle Marche. Ci sono andato varie volte in vacanza, ma ormai diversi anni fa. Col passare del tempo e dell’età non sono più tornato da quelle parti. Il paesino è stato anche distrutto dal terremoto del 2016. Ricordo che da piccolo visitavamo sempre Ascoli Piceno, una splendida cittadina con lo stesso fascino di qualsiasi altra bella località in Toscana. Ora i nostri viaggi in Italia si limitano alle vacanze estive sul Lago di Garda, al nostro viaggetto annuale a Roma e a una settimana bianca a Livigno.
Il primo ricordo che ho della Nazionale risale ai mondiali del 1990. Andai in vacanza in Italia con i miei genitori e visitammo alcuni stadi. Ricordo quando vidi San Siro, e credetemi, è uno stadio immenso, soprattutto per un bambino di 10 anni. Ricordo che quando andammo a trovare mio zio a Roma, ogni edificio era decorato con bandiere tricolori e azzurre, mentre le strade erano affollatissime. E ogni cinque minuti alla radio si sentiva la canzone “Un’estate italiana”. Ricordo che perdemmo in semifinale contro l’Argentina e che Totò Schillaci, sconosciuto a molti prima della manifestazione, finì per essere il capocannoniere di Italia ’90. Mio figlio è un grande fan di Lorenzo Insigne visto che il suo numero preferito è il 10, e gli piace molto anche Federico Chiesa, essendo un giocatore della Juventus.
Quest’anno ho visto la finale mentre ero in vacanza nel Sud della Francia. Ero l’unico italiano al campeggio ed è stata una bellissima serata perché tutti i francesi che erano lì tifavano l’Inghilterra. Ho trovato invece un po’ di supporto da parte dei belgi e degli olandesi. Quando Donnarumma ha parato l’ultimo rigore, è stata una vittoria dolcissima.