Marco da Katowice, il cuore azzurro della Silesia
giovedì 18 ottobre 2018
“Come avviene ormai da diversi anni quando le Nazionali italiane giocano in Polonia, anche questa volta non ho fatto mancare la mia presenza nel settore dedicato ai supporter italiani, per assistere alla partita, cantare con emozione e orgoglio l’inno d’Italia e appendere il nostro tricolore con la scritta KATOWICE. Gli Azzurri poi ci hanno regalato un’emozione immensa, con il gol nel finale di Biraghi, che ci ha fatto letteralmente esplodere di gioia”. A parlare è Marco Cillepi, ingegnere civile di 35 anni, originario di Lentini in provincia di Siracusa, che dal 2011 vive e lavora in Polonia per una multinazionale di servizi nella città di Katowice. Da sempre appassionato di calcio – “Il mio sogno è quello di aprire una scuola calcio qui in Polonia”– Marco è un grande tifoso della maglia azzurra.
“La Nazionale mi ha sempre emozionato fin da quando vivevo in Italia – ci ha confidato - e adesso che sono un expat mi emoziona ancora di più, perché mi fa rimanere fortemente legato alla mia Italia, ed è una passione comune che condivido con gli altri italiani che vivono qui in Polonia”. “Durante gli Europei di Polonia e Ucraina del 2012 – ricorda Marco - decisi di acquistare tutti i biglietti delle gare della Nazionale, e fui fortunato perché mai avrei pensato di arrivare fino alla finale. È stata un’esperienza stupenda vedere il percorso degli Azzurri che a me, italiano da poco trasferitosi in Polonia, ha riempito di orgoglio”.
Non solo Nazionale maggiore, ma anche l’Under 21 è stata per Marco occasione per continuare a sostenere i colori azzurri: “Lo scorso anno abbiamo seguito tutte le partite della Nazionale Under 21 ai Campionati Europei qui in Polonia. Da Katowice eravamo un gruppo di circa 20 persone per ogni gara, ed era bello poi trovarsi in tribuna con altri connazionali di altre città polacche con i quali ci siamo conosciuti e continuiamo a rimanere in contatto”.
La Nazionale e il calcio in generale come passione comune, ma anche come strumento di integrazione all’interno della città e della nazione in cui vive. Marco è uno dei circa 1000 connazionali che compongono la folta comunità italiana della regione della Silesia (“Negli ultimi anni sono sempre di più gli italiani che si stanno trasferendo in questa città per le molte opportunità di lavoro che ci sono”) e di questa comunità è uno dei componenti più attivi: “Negli anni scorsi ci ritrovavamo molto spesso in un pub gestito da italiani, ma da quando ha chiuso comunichiamo soprattutto attraverso i social media, con un gruppo su Facebook con il quale rimaniamo in contatto, forniamo informazioni utili agli utenti e organizziamo attività e eventi”.
Tra gli argomenti di maggiore interesse tra i nostri connazionali in Polonia non può mancare il calcio: “Ci riuniamo per vedere insieme le partite del campionato di Serie A o le partite della Nazionale, ma anche periodicamente per giocare a pallone”. Ed è proprio attraverso il calcio che la comunità italiana di Katowice si è sempre più integrata e aperta, sia nei confronti dei locali come anche dei cittadini di altre nazionalità presenti in Polonia. “Attraverso le partite di pallone che organizzavamo – ha proseguito Marco - siamo entrati in contatto con quei ragazzi e ragazze di altre nazionalità con cui spesso giocavamo contro. E da lì è nata l’idea, insieme a un ragazzo polacco e uno saudita, di creare una fondazione, la Katowice International Foundation, che ha come obiettivo principale quello di promuovere l’integrazione delle comunità estere della città con la popolazione locale, attraverso eventi sociali e culturali”.
Tra i primi eventi organizzati non poteva mancare un torneo di calcio: “Lo scorso 12 e 13 maggio abbiamo organizzato una sorta di Mundialito a cui hanno partecipato ben 16 squadre rappresentative di nazioni di 4 continenti diversi. Dall’Ecuador al Vietnam, dalla Siria all’Algeria, fino ai padroni di casa della Polonia. È stato un evento assolutamente meraviglioso, a cui ovviamente abbiamo partecipato anche noi italiani con una nostra squadra: purtroppo siamo usciti nel girone di qualificazione anche per mano del Marocco che poi ha vinto il torneo. Speriamo di rifarci il prossimo anno”. Marco, infatti, sta già pensando alla prossima edizione del torneo, anche perché, per ora, continua a vedere il suturo in Polonia: “Venire qui è stato come fare un salto nel vuoto, ma dopo tutto questo tempo posso dire che è stata la scelta migliore che ho fatto. Qui mi sento realizzato e faccio quello che ho sempre desiderato fare. L’Italia? Della mia terra mi manca il cibo, soprattutto il pesce fresco della mia Sicilia. Tuttavia ogni estate, per le vacanze, torno a casa a trovare la mia famiglia e ho l’occasione di rifarmi!”.