Quando gli "Azzurri" non erano Azzurri e si vestivano di verde
martedì 27 dicembre 2016
Non a caso li chiamiamo “Azzurri”, per quel colore della maglia che vestono e che oramai è entrato nel cuore di tutti i tifosi.
Identifichiamo la Nazionale Italiana con la maglia azzurra per le partite casalinghe e con quella bianca da trasferta: un immaginario comune che deriva dal lontano 1910, quando l’Italia giocò la prima partita della storia in maglia bianca. Un anno più tardi, nel 1911, fece la comparsa ufficiale anche la maglia azzurra.
Ma non sempre sono stati questi i due colori a rappresentare l’Italia su un campo di calcio. Negli anni trenta, sotto il regime fascista, la Nazionale giocò alcune partite con la divisa completamente nera: alle Olimpiadi del ’36 ed in occasione dei Mondiali di Francia del 1938. Celebre, in quest’ultima occasione, il quarto di finale disputato in un completo scuro contro i transalpini padroni di casa.
Ma un’altra eccezione, meno conosciuta dai più, è quella degli anni cinquanta, quando la Federazione decise di vestire la Nazionale juniores con una maglia color verde: verde speranza, per augurare un florido futuro a quei ragazzi che rappresentavano l’avvenire del calcio italiano. La maglia verde venne utilizzata dalla Nazionale juniores fino al 1960 ed in un’unica occasione anche dalla Nazionale maggiore: nel 1954, a Roma, durante l’amichevole contro l’Argentina.
In foto la maglia verde di Sandro Salvadore del Campionato d'Europa Juniores del 1958 esposta al Museo del Calcio di Coverciano.