Verso Italia vs Germania - Barbara Facchetti: "Beckenbauer si ispirò a mio papà..."
lunedì 7 novembre 2016
Martedì 15 novembre, alle ore 20.45, Milano ospiterà l'amichevole di lusso Italia-Germania, naturalmente nella prestigiosa cornice dello stadio "Giuseppe Meazza" di San Siro (INFO BIGLIETTI). Uno dei simboli storici del calcio meneghino è il compianto Giacinto Facchetti che, durante la sua lunga carriera azzurra, ha sfidato l'armata tedesca in ben cinque occasioni, di cui una passata alla storia come la "Partita del secolo". Vivoazzurro.it ha parlato in esclusiva di Italia-Germania, Milano e i ricordi del padre Giacinto con Barbara Facchetti, capo delegazione della Nazionale Femminile di Calcio.
Cosa ti raccontava papà Giacinto delle sue sfide con la Germania? Mio padre avrebbe preferito lasciare il lavoro fuori dalla porta di casa, ma io e i miei fratelli eravamo curiosi, e gli facevamo molte domande. Tra le gare con la Germania menzionava spesso il 4-3 ai Mondiali del 1970, che protagonisti e tifosi considerano un po' come una finale, per intensità e ricchezza di emozioni. Ciò che mi ricordo dei suoi racconti è il senso di fatica prima e di sollievo poi che gli Azzurri dovevano avere provato in campo. Percepivo queste sensazioni ascoltando le sue parole, nonostante fossero passati molti anni... Inoltre vivendo nel mondo del calcio ho sentito talmente tanti racconti su quella storica gara che mi pare di averla vissuta in prima persona.
Dopo 94 partite giocate in Nazionale da tuo padre, immagino che abbiate avuto la casa piena di maglie e cimeli storici, magari anche relativi alle sfide con la Germania... In questo mia madre era bravissima. Ha collezionato tutto con molta cura: dalle magliette ai ritagli di giornale. Proprio recentemente abbiamo donato al museo della FIFA una maglia del Mondiale '70, anche se sinceramente non so se sia quella della semifinale o della finale (n.d.r un'altra maglia indossata da Facchetti durante la coppa del mondo messicana è esposta al Museo del Calcio di Coverciano).
Che opinione aveva dei calciatori tedeschi? Li ha sempre considerati con molto rispetto, attitudine che era poi parte del suo modo di essere. Credo anche che fosse a sua volta molto rispettato dai giocatori della Germania. Ricordo che un giorno mi sono trovata ad una cena della FIFA con al tavolo Franz Beckenbauer, in occasione di un mondiale di calcio femminile che si stava disputando in Cile. Ciò che stupì molto me e gli altri commensali furono proprio le parole che ci disse Beckenbauer, affermando di essersi ispirato a mio padre per il suo modo di unire la fase offensiva a quella difensiva.
Tra pochi giorni gli Azzurri affronteranno la Germania sul campo del "Giuseppe Meazza". Che ricordi hai de "La Scala" del calcio? Da piccola andavo allo stadio tutte le domeniche con le mie zie paterne e il nonno, ed era bellissimo. Nei miei ricordi di bambina lo stadio era grandissimo, e avevo sempre la sensazione di perdermi tra i parcheggi e i corridoi. Quando giocava mio padre ero sempre emozionata e... guai a chi osava criticarlo! Inoltre ero molto apprensiva quando cadeva a terra, benché accadesse di rado data la sua prestanza fisica. Conservo ancora alcune foto di un Italia-Svezia del 1971, in cui sono entrata sul campo di San Siro in braccio a mio padre. Ero molto piccola, e mi emoziono ancora a rivedere quella bellissima immagine.
Dopo tutto questi anni recentemente hai avuto ancora modo di calcare quel glorioso campo da gioco. Che impressione ti ha fatto?
Ci sono tornata a maggio quando, prima di una gara dell'Inter, insieme a Regina Baresi, ho portato sul campo di San Siro la coppa della Champions League femminile. Lo stadio era pieno ed è stato incredibile, un'emozione che ti prende lo stomaco. E' un impianto dal fascino storico a cui sono affezionata, e che considero un po' una seconda casa. Spero possa portare bene agli Azzurri contro la Germania!
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