Tuttosport

Il racconto della gara da Tuttosport del 25 giugno 2012 attraverso l’editoriale di Vittorio Oreggia e le pagelle di Camillo Forte

L’Editoriale di Vittorio Oreggia

Italian Job è proprio una delizia

Li abbiamo fatti morbidi. Anche se, paradossalmente, ci sono voluti 120 minuti di battaglia ventre a terra e i calci di rigore per togliersi di dosso il lezzo nauseabondo di una probabile fregatura. Perché si sarebbe trattato di un sopruso sportivo se a passare fosse stata la mediocrissima Inghilterra di Roy Hodgson e non la temeraria Italia di Cesarone Prandelli. Per la verità, al secondo palo, al quarto gol sciupato, alla rete di Nocerino annullata, al ventesimo rimpallo di coscia e al decimo rimbalzo di chiappa, abbiamo temuto che quelli lì vestiti di bianco, rintanati nella loro area come una provinciale qualunque, potessero avere oltre alla Regina pure il destino dalla loro parte. Per una volta il Dio del pallone è stato equanime e ha premiato chi stra-meritava. Italian job? Delizioso. È stata una sfida dura. Correttissima, d’accordo, ma pur sempre dura. Come era ragionevole che fosse, come era facilmente deducibile con un minimo sforzo di immaginazione. L’Inghilterra non incute più il terrore di una volta, quando noi - poveretti - scendevamo in trincea e ci aggrappavamo al contropiede per provare a offendere. Adesso il livello loro si è così abbassato e il livello nostro così alzato che possiamo permetterci di affrontarli a viso aperto e di metterli alle corde, stile pugile suonato che attende il suono del gong per sedersi sullo sgabellino e respirare un po’: è accaduto ieri sera a Kiev, sbriciolando qualsiasi inferiority complex, dimostrando che quando la Nazionale gioca da Nazionale, o per lo meno ci mette il cuore, diventa (per tutti) un osso duro da mordere. Lo sappiano le sturmtruppen di Germania, che incroceremo in semifinale: qui non molla nessuno, proprio nessuno. Hodgson è stato più italiano degli italiani e ha schierato la sua squadra con un 4-4-2 blindatissimo, linee strette e ravvicinate, poche concessioni allo spettacolo, Rooney l’unico davvero libero di colpire. A un certo punto, abbiamo visto l’Inghilterra arroccarsi con undici giocatori dietro la linea della palla, quasi un’eresia per i “maestri” del football. L’avessimo fatto noi, apriti cielo. Prandelli, al contrario, con Pirlo davanti alla difesa e Montolivo trequartista, ha osato il giusto, affidandosi a Cassano (un po’ volubile, un po’ troppo discontinuo: meglio Diamanti in effetti) e Balotelli, coraggioso, generoso e assai sprecone. Epperò indispensabile per reggere l’urto con la difesa british. Lui più di qualsiasi altro. Il primo tempo è stato equilibrato, nel secondo gli azzurri hanno fatto la parte dei leoni, anche se la fatica (nel caso di Pirlo) e i malanni muscolari (De Rossi, Abate sostituiti; Balzaretti quasi zoppo) hanno impedito che le occasioni diventassero gol e i gol ci sfilassero dalla cayenna del supplementari. Dominati pure quelli alla grandissima, con occasioni e illusioni, pure una rete annullata a Nocerino per fuorigioco. Aperta parentesi: al netto dei due pali colpiti, la percentuale di spreco dell’Italia è stata pari a quella di chilometri macinati sul campo, vale a dire altissima. Il cinismo non lo si compra al mercato, si coltiva in allenamento. Mandiamolo a memoria per giovedì prossimo, avversario la Germania, la favorita dell’Europeo, che sarà più fresca di noi ma dovrà anche gestire ricordi da incubo. Quando conta li abbiamo quasi sempre bastonati, da Messico ‘70 a Dortmund 2006: sarebbe bello se succedesse un’altra volta.

Le pagelle 

di Camillo Forte

Bonucci insuperabile

  • BUFFON 8 – Parata d’istinto su Glen Johnson dopo pochi minuti. De Rossi aveva colpito il palo e subito dopo gli inglesi sprecano un’occasione d’oro. Un gesto d’istinto che solo pochi portieri al mondo sanno fare. E rimette in corsa l’Italia parando su Cole.

  • ABATE 6 – Che partenza disastrosa. Cole e Young lo attaccano duro e il milanista va in difficoltà. Sulle due zone laterali del campo siamo spesso in difficoltà. Poi cresce.

  • BARZAGLI 6 – Qualche pallone sporco di troppo che arriva in mezzo all’area ma lui, con le buone o con le cattive, lo ribatte sempre fuori dalla zona pericolo.

  • BONUCCI 6,5 – Altra prestazione convincente. Uno dei migliori in assoluto.

  • BALZARETTI 6 – Ha tanta volontà che, però, va a sbattere contro una mancanza tecnico-tattica troppo evidente. Inizia malissimo, poi si scioglie e cresce. Alla fine, si merita un giudizio positivo.

  • MARCHISIO 6 – lui non si può dire niente. Anche contro l’Inghilterra, come nel resto nelle altre partite, fa pressing, prende palloni, cerca le ripartenze. Gerrard se lo trova sempre tra i piedi, il bianconero gli concede poco.

  • DE ROSSI 6,5 - Il centrocampo funziona, il giallorosso fa il possibile e l’impossibile per mettere in condizione gli attaccanti di fare gol ma quando l’occasione capita a lui la spreca. Ed è un’opportunità facile, facile. Più di quelle capitate a Balotelli. All’inizio, però, sfortunato con quel palo che ancora ora si muove. Non si discute, comunque.

  • PIRLO 6,5 – Tocca, come al solito, tanti palloni e ne sbaglia pochi. Qualche volta si pesta i piedi con De Rossi ma i due sono troppo intelligenti per non capirlo: e allora si spostano cercando di trovare qualche varco nella difesa inglese. Che non è impeccabile. E il bianconero, ancora una volta, è quello che corre di più. Nel primo tempo percorre sei chilometri e duecento metri. Un po’ stanco, però. Rispolvera il cucchiaio ai rigori.

  • MONTOLIVO 5 – Si batte e si sbatte. L’impressione è che cerchi sempre la giocata di finezza quando, invece, conta la sostanza. La sua prestazione è macchiata in modo indelebile dall’errore dal dischetto.

  • BALOTELLI 5,5 – Ce l’ha con il mondo intero ma quando serve non c’è. Si divora occasioni d’oro, non gioca male, s’impegna pure ma non la butta dentro. Bravo invece sul rigore.

  • CASSANO 5 – Poca roba rispetto alle nostre speranze. Dopo il gol contro l’Irlanda tutti si aspettavano una prestazione diversa e invece Fantantonio non riesce a fare il Fenomeno.

  • DIAMANTI 7 (33’ st) – partenza lenta e cresce alla distanza, centrando anche il palo. Firma il penalty decisivo.

  • NOCERINO 6 (35’ st) – spiazza Hart ai rigori.

  • MAGGIO 6 (46’ st)

Il Commissario Tecnico

PRANDELLI CT 6,5 – La squadra, comunque, gioca bene.