12/06/2020
Corriere dello Sport - Stadio
Il racconto della gara dal Corriere dello Sport-Stadio del 28 giugno 2016 attraverso l’editoriale di Alessandro Vocalelli e le pagelle di Edmondo PinnaL’Editoriale di Alessandro Vocalelli
Così Conte cambia la storia
C’era una volta il tiki-taka, l’arte spagnola di irretire gli avversari, narcotizzandoli in una ragnatela di cento passaggi, prima di affondare il colpo vincente. Un morso improvviso, una puntura, per una scuola capace di imperversare a livello di club e di nazionale. La nazionale di Del Bosque, ex campione del mondo e campione d’Europa in carica, di un allenatore clamorosamente stordito da quel collega - Antonio Conte - che correva e sbuffava, si disperava e gioiva, invitava alla calma e abbracciava i giocatori in panchina, telecomandava il suo calcio di frenesia e attenzione, di movimenti studiati e fulminanti invenzioni.
Il TikItalia di Conte, un mix perfetto di tattica e cuore, una scossa elettrica capace di attraversare la squadra, da Buffon a Pellè. È così, con concentrazione e perfetto equilibrio, con la forza dei nervi e delle idee, che gli azzurri hanno schiantato la Spagna, addirittura al di là di un secco due a zero. Tutti - e dai, confessiamolo - speravamo nella gara di contenimento, a difesa del nostro fortino, per poi magari piazzare il colpo vincente. Ma nessuno, neanche quelli che adesso urlano dentro a un microfono che avevano previsto già tutto, potevano immaginare un successo così pieno, rotondo, indiscutibile. Sì, perché poteva anche finire in maniera più netta. Merito di una squadra che ha testa e cervello nel suo reparto arretrato - dove Buffon giganteggia ma tutti sanno sempre che fare - ha gamba lì a centrocampo - dove bisogna coprire e occupare gli spazi, fare l’elastico fino a logorarsi - ha un cuore così in prima linea. Perché solo un centravanti come Pellè, con un cuore così, può trovare l’energia per correre novanta minuti, ingaggiare cinquanta duelli di testa, prenderle e restituirle e poi, nel finale, trovare la lucidità per mettere dentro un pallone che rappresenta la nostra e la sua liberazione. La rete che ci spedisce, definitivamente, al confronto con i tedeschi campioni del mondo. Che hanno Neuer come noi abbiamo Buffon, che hanno qualità eccezionali, ma cui noi possiamo rispondere con il TikItalia. Cos’è l’avete visto sul gol di Chiellini: sulla ribattuta del portiere avversario, c’era un solo spagnolo a difendere contro quattro di noi. Il TikItalia di Conte non è una silenziosa ragnatela di passaggi destinati a stordirti, ma una cavalcata sempre più rumorosa, sempre più entusiasmante.
Le pagelle
di Edmondo Pinna
Gigante Buffon, Eder ha il turbo, muro De Rossi
- BUFFON 8 - Blocca con facilità il primo tiro in porta della Spagna, minuto 28, per dire.... Mette i guantoni su una sventola di Iniesta, poi su Piqué, la seconda da campione al 90'. Vale la partita.
- FLORENZI 7 - Arretra fino alla linea difensiva, portando a cinque (con De Sciglio dall’altra parte) la linea davanti a Buffon, fa chilometri, avanti e indietro, non perde mai passo e fiato.
- BARZAGLI 7 - Un mastino vero, non perde mai la calma, la lucidità, istruisce Florenzi come farebbe un fratello maggiore. Perfetto.
- BONUCCI 7 - Duella con Morata, una volta sbaglia il tempo sull’ex compagno e un appoggio verso Buffon. Ma è un monumento alla concretezza.
- CHIELLINI 7,5 - Una sola volta Morata arriva da quella parte, sono due morsi alle caviglie, poi gira alla larga. In fiducia prolungata (nel tunnel dava il cinque a tutti), trova il gol (e se lo merita) su un recupero di Giaccherini. Maestoso.
- DE SCIGLIO 7,5 - Capisce che è ora o mai più, il coraggio bisogna darselo quando conta davvero. Parte subito, pochi secondi per la prima discesa. S’immola su Fabregas a botta (quasi) sicura, trova il giallo (undicesimo diffidato). L’abbiamo ritrovato.
- PAROLO 7,5 - Segue Iniesta come un segugio, non lo molla un attimo, un lavoro dispendioso, come al solito è sul podio di quelli che macinano più chilometri. De Sciglio lo innesca per un colpo di testa.
- DE ROSSI 8 - Muro davanti alla difesa, play maker in avanti, rinuncia ad un tiro per un passaggio più utile, recupera palloni, cambia gioco con la facilità di un fuoriclasse. Appunto...
- THIAGO MOTTA (8' ST) 6 - Sostituire De Rossi è un’impresa. Che non gli riesce, la Spagna prende fiducia e palleggio a centrocampo. Era da arancione su Vazquez.
- GIACCHERINI 7,5 - Prende (a gioco fermo) un palo, ruba due metri su uno per andare a sporcare il pallone mal respinto da De Gea sull’1-0. Non sappiamo a quanti chilometri faccia il tagliando, ieri ne ha messi da parte un’altra dozzina.
- EDER 7,5 - Sguscia, scatta, Speedy Gonzalez ci sta bene in questa sfida. Anche quando tira una sassata che De Gea respinge (male) e propizia il gol di Chiellini. Nella ripresa De Gea lo mura come un pallanotista.
- PELLE’ 7,5 - Ci prova di testa due volte all’inizio, sulla seconda De Gea fa un miracolo. E’ il primo dei difensori, quando Parolo arranca è commovente la sua chiusura da quella parte. Rischia il rosso, poi segna la fotocopia del gol al Galles. Alè.
IL Commissario Tecnico
CONTE 8 - Aveva chiesto qualcosa di straordinario per matare i campioni d’Europa in carica, per vendicare Vienna, Kiev (ah, quella finale) e Fortaleza. Rimane sotto la pioggia, incurante dell’acqua, fino a quando il massaggiatore Esposito non gli scarta una giacca. Salta ad ogni azione offensiva, chiama, istruisce, guida tipo Playstation (la gioia di Florenzi) i suoi ragazzi, impazzisce sulla rete di Chiellini, ancor di più su quella di Pellé, rischia di farsi allontanare per aver “ciccato” un pallone, ma era per rabbia e non per perdere tempo. Ha fatto un capolavoro, come i suoi ragazzi.